
Alberto Gilardino, 51 anni
"Sono felice, estremamente felice per la partita fatta da parte della squadra, da tutto il mondo Pisa: i tifosi che ci hanno seguito, chi lavora dietro alle quinte. Tutto ciò deve essere la nostra benzina, la nostra linfa. Dal tiro di Angori nei primi minuti ci siamo detti: possiamo starci. Abbiamo giocato molto bene sulle seconde palle, creato delle buone trame di gioco, lottato. Poi, è naturale, nel secondo tempo l’Atalanta ha creato i presupposti per farci male. Poi ci sono state un paio di punizioni dove avremmo potuto far male. Ma è un punto importante, un punto storico: dopo trentaquattro anni e novanta giorni questa maglia torna in questi palcoscenici". Esordisce così Alberto Gilardino, visibilmente soddisfatto, al termine della partita in conferenza stampa. "Più incontri squadre forti, più devi avere il coraggio di rischiare qualcosa". Questo un concetto che ha voluto esplicitare l’allenatore. Vorrei far notare: l’Atalanta è una squadra forte, eh. Siamo stati bravi a limitarli, ma nel secondo tempo, dobbiamo essere sinceri, siamo andati in difficoltà". Ritornando a quanto detto in conferenza: "Sarà una maratona, abbiamo fatto solamente i primi cinquecento metri". Gilardino ha voluto raccontare un retroscena su Caracciolo: "Lui, leader silenzioso, ha fatto un discorso alla squadra. È stato molto bello". In campo non si sono viste ripartenze dal basso: "Finora abbiamo lavorato cercando di trovare linee di passaggio dal basso, ma valutando anche gli avversari e quindi strategicamente adottare contromisure". La domanda sul mercato è liquidata, concentrandosi maggiormente sui presenti: "Voglio dare i meriti ai giocatori che sono scesi in campo, ma anche chi è rimasto in campo. Meritano delle partite del genere attraverso l’attitudine, la voglia. Certo, stiamo facendo delle valutazioni con le società: dove ci sarà possibilità dovremmo trovare le persone giuste, che verranno con il giusto atteggiamento, la giusta voglia". "Avete visto Cuadrado? Che atteggiamento? Come è rientrato in scivolata? Per uno come lui, con il suo palmares, avere questa attitudine è di esempio. Dobbiamo trovare i profili giusti in determinati reparti".
Lorenzo Vero
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