Petroni lascia uno spiraglio aperto. «Sul tavolo anche la cordata Italpol»

Pisa: la proposta per rilevare il club è stata consegnata al patron dal colosso della vigilanza privata

Fabio Petroni

Fabio Petroni

Pisa 13 agosto 2016. Giulio Gravina  e la «Italpol». E’ il colosso della vigilanza privata del Lazio guidata dal fratello della prima moglie di Fabio Petroni il principale concorrente del fondo d’investimenti arabo nella scalata al club nerazzurro. E’ questa, infatti, «l’altra proposta già pervenuta» e che sarà valutata «parallelamente» a quella formulata da Pablo Dana di cui parla il Pisa nella nota diramata nel primo pomeriggio di ieri e in cui «con riferimento all’offerta ricevuta da Equitativa Real Estate Limited, rende noto di aver inviato, di concerto con l’avvocato Damiano Comito, la proposta all’ufficio legale di Londra affinché possa essere esaminata» informando anche che «i rispettivi legali hanno concordato che il termine di validità dell’offerta di Equitativa è prorogato alle 18 del 16 agosto».

E’ vero, infatti, che il presidente «in pectore» Marco Calleri ha deciso di fare un passo indietro e oggi, ammesso e non concesso che si svolga realmente, non parteciperà all’assemblea dei soci convocata a Roma e non accetterà di succedere a Fabio Petroni alla guida del club nerazzurro, qualora la cosa gli venisse proposta. Ma semplicemente perché Gravina si sarebbe deciso a farne due in avanti e starebbe provando ad acquisire il prima possibile la maggioranza del club, un passaggio che nel progetto iniziale sarebbe dovuto avvenire fra qualche mese. Se ipoteticamente Gravina divenisse il proprietario del Pisa, o della sua maggioranza, è molto probabile, il ritorno di Calleri, anche se verosimilmente, con un ruolo diverso. 

Rimane, però, un problema di rapporti con la città e pure con le sue istituzioni. Il sindaco Marco Filippeschi, infatti, nei giorni scorsi aveva rivolto un appello ad inviare anche a Palazzo Gambacorti le manifestazioni d’interesse per l’acquisto del Pisa in modo da assicurare la massima trasparenza possibile alle trattative. «A oggi le uniche comunicazioni ricevute sono quelle di cui abbiamo già dato conto – sottolinea Filippeschi -, ossia quelle del Fondo d’investimenti e del gruppo che fa capo all’avvocato Nolli: nessuna altra comunicazione formale mi è mai stata presentata. Mi preme ribadire, al riguardo, il mio appello era rivolto a tutte le parti, nessuna esclusa: quindi se vi sono altre manifestazioni d’interesse, sarebbe importante che fossero rese note».   L’arrivo di Gravina implicherebbe anche il divorzio definitivo da Gattuso. Per la panchina nerazzurra, infatti, c’è già un’intesa verbale con Calori.