
Umberto Eusepi è nato a Tivoli il 9 gennaio 1989
Pisa, venerdì 17 luglio 2020 - Nel nome e nel segno di Eusepi. L'unico precedente all'Arena fra Pisa e Trapani risale a 26 novembre 2016 e fu deciso da “Re Umberto” con un gol dei suoi, a dodici minuti dalla fine, zampata sotto misura dopo una bella spizzata di Cani. E una dedica speciale. Perché, dopo l'attaccante nerazzurro, corse a perdifiato verso la panchina per farsi passare una maglietta nerazzurra, quella con il numero dieci di Lores Varela, alle prese con un infortunio. Sembrava un blocco di granito quel gruppo guidato da Rino Gattuso, unico e compatto con la sua tifoseria. Più forte di tutte le avversità che in una maniata di mesi si abbatterono sul vascello nerazzurro: era le ultime settimane di una delle estati più nere della storia del calcio all'ombra della Torre prolugatasi fino ad inverno inoltrato, quella in cui non fu possibile nemmeno godersi la promozione in B. Perché a luglio arrivò l'arresto del presidente Fabio Petroni e tutto sembrò davvero andare a rotoli, fino all'arrivo della gestione Corrado. Ed Eusepi di quella squadra era uno degli eroi delle bandiere, non foss'altro per quel nella finale play-off. «Umbertone Eusepi segna un gol che vale la storia, mamma mia, siamo in serie B» commentò in diretta Andrea Orsini.
Quella fu anche l'ultima rete con la maglia del Pisa di Eusepi in quel campionato: perché a gennaio l'attaccante fu ceduto in prestito all'Avellino per far posto a Manaj, talento mai esploso e che non lasciò una grande traccia di sé in quella stagione.
Come finì è cosa nota: il Pisa che si liquefà dopo la sconfitta di Vicenza e chiude desolatamente all'ultimo posto. Ma quella rete fu comunque importante per continuare a crederci ancora per qualche mese, nonostante tutto. Perché il Pisa era reduce da una striscia negativa di tre punti nelle precedenti nove partite. Era scivolato all'ultimo posto, proprio in compagnia del Trapani. Occorreva vincere per continuare a sperare. E così fu. Grazie ad una rete di Eusepi.