
Gennaro Gattuso
Pisa, domenica 17 ottobre 2016 - "Ognuno pensa a fare il suo compitino senza assumersi troppe responsabilità e senza osare qualcosa in più: beninteso, lo fa non certo per mancanza di volontà, ma perchè la benzina, a livello fisico e mentale, è quella che è e tutti sono consapevoli che esagerando, si rischia pure di farsi male". Eccolo qua, per Rino Gattuso, il ''male del Pisa", quello da cui si sono originati il ko con il Vicenza e quello di una settimana fa con la Spal. E pazienza se tutto questo è una conseguenza diretta del caos societario, che ha costretto i nerazzurri ad allenarsi da soli per tutto il mese di agosto e a ritrovarsi con un organico contato, limitatissimo anche dal punto di vista numerico. Per l'allenatore nerazzurro l'argomento è tabù. E non certo per mancanza di consapevolezza: «So benissimo che tutto quello che ci sta capitando attorno rischia di condizionarci pesantemente e proprio per questo evito di parlarne – dice-: non voglio che i miei ragazzi abbiano alibi o scuse. Noi ci siamo dati un obiettivo, che è la salvezza, e lì dobbiamo arrivare a tutti i costi, senza ricercare attenuanti che, pure, sono evidenti e potremmo anche accampare».
Le conseguenze, però, si vedono sul campo: «Il primo tempo è stato uno dei momenti peggiori della mia gestione sulla panchina del Pisa – ammette senza mezzi termini Gattuso -: abbiamo giocato senza mordente e gamba, sinceramente ero felicissimo di averlo chiuso sul risultato di parità». Eppure, a tavolino, insieme al suo staff la sfida con il Vicenza in settimana l'aveva giocata decine di volte. E alla fine, come sempre, aveva deciso, anche a rischio di fare scelte impopolari: «L'esclusione di Mannini? Nelle gare precedenti anche lui non aveva entusiasmato e poi – spiega - tatticamente, avevo puntato sui due attaccanti centrali per andare a lottare sulle cosidette “seconde palle”, quelle respinte sulla trequarti dai difensori avversari». Il progetto, però, non è decollato e così ad inizio ripresa ha cambiato nuovamente gettando nella mischia proprio Mannini: «Siamo andati molto meglio perchè li abbiamo aggrediti nelle loro metà campo. Però – racconta – abbiamo preso un gol da “scappati di casa” e lì abbiamo perso la partita». Mentalmente quell'episodio l'ha già rivisto centinaia di volte: «Abbiamo sbagliato due volte – spiega -: in primo luogo perché siamo stati colpiti in contropiede dopo essere andati in sei a saltare su un calcio d'angolo. E poi perchè in caso di ripartenze come quella è fondamentale ricorrere al fallo tattico, anche a costo di rimediare un'ammonizione».
Sul banco degli imputati, però, finisce anche il reparto offensivo che, con appena cinque reti segnate in nove gare, è uno dei peggiori della serie B (stanno facendo peggio solo Trapani e Ternana): «Il fatto è che fatichiamo a tirare in porta – conclude l'allenatore nerazzurro -: anche quando ci muoviamo bene, alla fine commettiamo sempre qualche errore tecnico che c'impedisce di arrivare alla conclusione. E' un aspetto su cui dobbiamo migliorare moltissimo».