
L'incontro con le associazioni in redazione (del Punta/Valtriani)
Pisa, 10 luglio 2022 - Il grido di allarme lanciato dalla redazione de La Nazione dove erano stati invitati insieme ai consiglieri regionali pisani di opposizione, gli unici ad aver accettato il confronto, si rinnova dopo la risposta dell’Asl. Alessandro Betti (Pa Pisa), Antonio Cerrai (Cri Pisa), Enrico DIni (Misericordia Pisa), Maurizio Novi (Misericordie Pisane) e Graziano Pacini (coordinatore Anpas zona pisana) scrivono una lettera accorata e disperata che si rivolge direttamente ai vertici Asl e attacca con le parole: «Ma davvero!!». «I nostri volontari sono esausti sono rimasti per ore (anche 11) in coda di fronte agli accessi a sedi istituzionali (pronto soccorso e non solo) con indosso tute e mascherine, aspettando di poter ‘sbarellare’ il paziente. «Abbiamo letto inizialmente con interesse ma, via via, con sempre maggiore stupore ed angoscia, il recente intervento della Azienda USL Toscana Nord Ovest. Siamo comunque interessati alla disponibilità evidenziata dai vertici (così ci è parso di capire) di sedersi finalmente a un tavolo per discutere delle problematiche che finora abbiamo potuto ripetutamente lamentare solo tramite le testate giornalistiche. Non ci interessa fare polemiche, è inaccettabile leggere che: “lo stand by viene riconosciuto al numero di ambulanze ritenuto necessario”. Le linee di indirizzo della Regione Toscana prevedono che ci sia un mezzo in stand by in ogni comune con più di mille abitanti». Nella provincia di Pisa ce ne sono alcuni con oltre 10.000 che non hanno alcun mezzo in stand by o al massimo lo hanno soltanto alcuni giorni al mese». Alcuni esempi? «Per Vecchiano è prevista un’ambulanza (solo in fascia diurna ) per 5 giorni al mese. Ponsacco, un’ambulanza per solo 15 notti al mese. Calci, Chianni, Lajatico, Terricciola, Capannoli e Orciano non hanno in stand by nemmeno un ambulanza. Vogliamo analizzare Vicopisano e Cascina che si dividono un’ambulanza con medico a bordo?».
E se venisse meno l’impegno delle associazioni? «Quanti territori e quanti Comuni anche di grosse dimensioni rimarrebbero senza un’assistenza di emergenza e con loro i cittadini inconsapevoli?». Nella vicina Firenze, "tutti i comuni sono coperti da un’ambulanza in stand by. E i rimborsi a noi erogati per lo “stand by” sono di importo largamente inferiore rispetto a quanto erogato dalla Asl Toscana Centro e inferiori anche rispetto a quanto erogato dalla medesima Asl alle Associazioni della Versilia». «La centrale operativa 118 Livorno-Pisa è l’unica in regione a non avere un operatore dedicato alla gestione dei servizi ordinari nei giorni festivi». Associazioni che garantiscono (quasi 200mila euro tre anni) una «centralina di accesso» ai servizi di trasporto sanitari, sostenuta dal volontariato della città di Pisa, per aiutare le persone a trovare risposta per i servizi del sistema di trasporto sanitario ordinario. Centralina che solleva le Istituzioni da un front office sfiancante causa una richiesta in costante, forte crescita". Di questo servizio "le Istituzioni non vogliono sapere nulla né sono disponibili a considerare forme di sostegno, rimborso. Se facciamo bene e meglio delle Istituzioni ma non veniamo nemmeno considerati, vorrà dire che fermeremo questa ed altre migliorie così tanto e positivamente utilizzate dai cittadini ma ignorate dalle Istituzioni. Cittadini che, a breve, si rivolgeranno di nuovo, anche per questi servizi ai centralini di Usl; SdS, Aop, 118, ecc.. La situazione , spiace dirlo ma è la verità, è ormai drammatica. Ormai non è più possibile andare oltre; non ne possiamo più stretti come siamo con costi in crescita, rimborsi fermi da oltre quindici anni e quotidiane, sempre più stringenti nuove burocrazie e adempimenti impropri di cui le Istituzioni (ASL compresa) ci caricano."
"Sono consapevoli - prosegue lo sfogo -i vertici della Asl che regole e protocolli sono diversi e penalizzanti qui a Pisa (vedasi per le vaccinazioni covid; vedasi la mancanza di automedica a Pisa ultimo capoluogo ancora sprovvisto di questa innovazione del 118 attiva da anni altrove e adesso anche all’Isola d’Elba)? . Un altro bel tema di confronto riguarda i “tavoli” in cui si dovrebbero confrontare le Istituzioni e le Associazioni in merito ad attività e servizi. Anche qui però, diciamoci la verità. Il tavolo locale è da tempo svuotato , non può decidere nulla. Il tavolo di livello superiore, “di Area Vasta” è ormai luogo in cui le Istituzioni portano le loro decisioni; decisioni che non possiamo analizzare-discutere e su cui non si riesce nemmeno ad entrare nel merito, nemmeno per proporre migliorie. Allora una domanda - tra noi volontari - sorge spontanea. Ma quando l’Azienda USL si mostra disponibile al confronto, di cosa parla? Di un luogo-confronto in cui alcuni dicono (le Istituzioni) ed altri (il Volontariato ascolta!!). Purtroppo tutto questo sta portando il sistema di salute sul territorio verso un disastro annunciato. Ed è bene essere chiari, concreti. A seguito della recente legge di riforma del terzo settore noi dobbiamo considerare i vincoli di bilancio e di patrimonio. Perciò nessuno di noi può più permettersi di avere a fine anno bilanci in deficit. Pena il default e la liquidazione della Associazione come di recente accaduto qui a Pisa. Perciò noi ci fermeremo prima - adesso , a partire dai servizi economicamente più onerosi e da tempo privi di rimborsi ragionevoli. Da persone solidali ed interessate guarderemo con interesse ma senza i patemi e/o le responsabilità dirette attuali, come le Istituzioni Azienda USL; Regione, Enti Locali risponderanno direttamente alle richieste di intervento , di vicinanza, di aiuto , di risposta a bisogni reali che quotidianamente arrivano da tante, tantissime persone in difficoltà Noi vorremo dare una mano a Istituzioni e Comunità ma trovando insieme soluzioni moderne e ragionevoli , adeguate alla situazione socio economica attuale, prima che sia troppo tardi…"