Video porno con minore, tre giovani a processo

Girati in una festa in casa durante il Covid: ieri la prima udienza in tribunale. E’ il filone stralciato di un’altra indagine che si è conclusa con l’archiviazione

Polizia postale (foto di repertorio)

Polizia postale (foto di repertorio)

Pisa, 13 aprile 2024 – Era rimasto in piedi il filone stralciato legato ai video trovati sui cellulari. E quell’indagine è diventata processo per tre giovani: uno è accusato di detenzione di materiale pedopornografico, due di diffusione di materiale pedo pornografico per averli condivisi. Un filone che deriva dalle indagini su fatti che risalgono a dicembre del 2020 durante una festa in casa in piena seconda drammatica ondata pandemica, quando il Covid decideva ancora chiusure e vite, e gli spostamenti erano limitati. Quella festa era finita all’attenzione della procura dopo che una ragazzina, all’epoca minorenne, aveva accusato tre giovani poco più grandi di lei di violenza sessuale. Da qui i capillari accertamenti disposti dalla procura che, valutate tutte le risultanze e gli approfondimenti, aveva concluso con la richiesta di archiviazione.

Un’indagine che passò al setaccio ogni dettaglio, riscontri e testimonianze dei protagonisti, ma anche immagini video e chat contenute nei cellulari degli indagati. Sotto la lente finirono anche i video. In particolare uno, che avrebbe lasciato intravedere atteggiamenti intimi della minore con uno dei tre, alla presenza degli altri due: tant’è che l’ipotesi di reato per la quale il fascicolo era stato aperto era violenza sessuale di gruppo.

Ma le indagini, pur approfondite, non erano riuscite sciogliere il nodo centrale: se quel rapporto intimo tra il giovane e la minore fosse stato o no consenziente, e se gli indagati fossero consapevoli o no dell’eventuale dissenso della ragazzina. Da qui la richiesta di archiviazione che il gup di Pisa accolse nel novembre dello scorso anno, ritenendo che anche ulteriori indagini non sarebbero comunque risolutive delle contraddizioni già emerse.

Caso chiuso, ma non del tutto. C’erano i video. Da qui l’altro filone d’indagine e il conseguente processo che è iniziato ieri davanti il giudice monocratico del tribunale di Pisa. Si torna in aula a giugno. I giovani imputati sono assistiti dagli avvocati Laura Antonelli e Alessandro Catarsi.

C.B.