SAVERIO BARGAGNA
Cronaca

"Ex cava di San Frediano: pronti a mediare"

L’invito del sindaco Massimiliano Angori per risolvere il lungo contenzioso. E anche Asbuc apre: "Sì, vogliamo trovare un accordo"

Vecchiano, 14 aprile 2022 - "Chiudiamo il decennale contenzioso sulla ex cava di San Frediano, troviamo una giusta sintesi attraverso una mediazione". Il sindaco di Vecchiano Massimiliano Angori torna a tendere la mano al comitato Asbuc, l’amministrazione Separata Beni di Uso Civico per gli aventi diritto delle frazioni di Filettole, Avane, Nodica e Vecchiano.

La vicenda ha radici lontane e complesse. Nell’aprile del 2018 il Comune di Vecchiano è stato condannato dalla Corte d’Appello di Roma per 2 milioni e 100mila euro per la presunta cattiva gestione della ex cava di San Frediano nel periodo che va dal 1995-2005. A gennaio 2021 le nuove elezioni hanno portato un direttivo rinnovato ad Asbuc "con il quale – sottolinea il sindaco Angori – abbiamo aperto un costruttivo dialogo e un sincero confronto". "Alla luce di questa nuova fase – sottolinea il primo cittadino – credo che sia arrivato il momento di poter raggiungere insieme una sintesi. Una mediazione potrebbe essere raggiunta sul pagamento della metà della cifra richiesta ad Asbuc che ci consentirà di eseguire così gli interventi necessari per il sito della ex cava, operazione questa finalizzata al benessere della collettività". Pronta la risposta del Comitato che sottolinea come "si stia lavorando di concerto con l’Amministrazione alla risoluzione del contenzioso, per trovare il migliore compromesso possibile al servizio della collettività e nell’ottica del progetto di riduzione del rischio riguardante la ex Cava di San Frediano". Il presidente Paolo Burba continua: "è nostro scopo raggiungere un accordo a beneficio di tutti i cittadini di Vecchiano e frazioni, e confidiamo di giungere a questo risultato in tempi brevi".

"L’idea che abbiamo – riprende Angori – è quella poi di mettere in sicurezza la zona attraverso una recinzione e altre opere ad hoc. La priorità deve essere quella di ridurre il rischio di cadute di massi, a tutela della comunità. La transazione economica sarà funzionale a far sì che possano essere realizzate dal Comune le opere suddette, e si possa così giungere alla chiusura definitiva della vicenda legale, liberando una volta per tutte le casse comunali dal vincolo di appostamento in bilancio cui adesso siamo sottoposti". Tuttavia l’area dell’ex cava è destinata a rimanere chiusa: "La geologia del luogo – conclude il sindaco – non permette voli pindarici: nonostante la bellezza naturalistica sarà impossibile sfruttarla per realizzare un parco, un sentiero o qualsiasi altra opera. Possiamo soltanto mettere l’area in sicurezza, e lavorare alla riduzione del rischio; operazione che ci consentirà comunque di tornare a godere di questo panorama in totale serenità, da ogni punto di vista".