Valeria, Layla, Dayene. Abbracci e lacrime di gioia

Donne sole con bimbi a carico: "Anni di attesa, finalmente guardiamo avanti"

Ci sono molte ragioni per cui qualcuno potrebbe trovarsi senza una casa: perdita del lavoro, problemi finanziari, difficoltà familiari, malattie mentali, violenza domestica e così via. Ogni storia è unica, ma molte di esse condividono un tema comune di lotta e resilienza. Trovarsi finalmente in grado di avere un posto stabile dove vivere, significa molto più di un tetto sopra la testa; rappresenta la sicurezza, la dignità e la possibilità di costruire una vita migliore. Dietro ogni numero e statistica, c’è un passato complesso. Come quello di Valeria Sabella, che ieri ha ottenuto uno dei 20 alloggi ristrutturati tra San Giusto e altre zone della città e che l’Ufficio Casa del Comune di Pisa e Apes sta consegnando in questi giorni agli assegnatari che risultano dalla graduatoria del Bando ERP e dalla graduatoria del Bando per la mobilità in alloggi ERP. "Aspettavo da due anni – spiega Sabella, vedova e con una bimba piccola -, prima ero in affitto, le spese erano insostenibili, con un solo stipendio da mille euro non riuscivo ad andare avanti". Tanta commozione e abbracci alla consegna delle chiavi a Layla Sbaa, due bambini piccoli, di cui uno con disabilità, e che finalmente potranno avere ognuno una stanza ciascuno. "È dal 2019 che aspettiamo – racconta Sbaa -, prima i bambini dormivano tutti insieme, sono entrambi asmatici e le condizioni della casa in cui abitavamo non erano delle migliori, vista la tanta muffa presente nelle pareti". Consegnate le chiavi di un alloggio anche ad un’altra madre single, Dayene Veghini Carneiro, origini brasiliane, da vent’anni a Pisa e cittadina italiana. "La prima volta – racconta con la voce rotta dall’emozione -, che ho fatto domanda è stato otto anni fa. Sono con mia figlia, siamo molto felici e non vediamo l’ora di trasformare questo alloggio nella nostra casa".

Enrico Mattia Del Punta