"Città in ginocchio: così si muore". Appello al rettore: "Ripensaci"

Flash Mob degli imprenditori di Confcommercio per la riapertura dell’ateneo. Grassini: "Decisione immotivata"

Il flash mob (foto Valtriani)

Il flash mob (foto Valtriani)

Pisa, 30 giugno 2020 - Cartelloni, fischietti e un’unica – pressante – richiesta, quella di riaprire l’università. Flash mob ieri mattina organizzato da Confcommercio sotto le finestre del Rettorato, in lungarno Pacinotti. Obiettivo: convincere il rettore, Paolo Manacarella, a far ripartire le lezioni in presenza già da settembre anzichè proseguire con la didattica a distanza fino alla fine del primo semestre, decisione con ricadute importanti sul tessuto economico cittadino. Presenti in strada i vertici dell’associazione, numerosi commercianti, imprenditori e – a supporto del presidio – l’assessore comunale alle politiche educative Sandra Munno.

"Siamo una città che non raggiunge i 90mila abitanti e che può contare, per sua fortuna, su 50mila studenti. Una città che si è organizzata per offrire servizi alla popolazione studentesca. Un comparto che sta soffrendo, dopo la chiusura a causa del Covid, e continuerà a soffrire a lungo se non si torna indietro su questo stop alla didattica in aula – così la presidente di Confcommercio Federica Grassini – Parlo di agenzie immobiliari, librerie, copisterie, bar e locali. La scelta del rettore è stata frettolosa e sicuramente pensiamo che non sia sufficientemente motivata. Avrebbe dovuto valutare la situazione e la strategia da attuare in sinergia con la città e la pubblica amministrazione. Molti altri atenei italiani sono pronti a riaprire, programmando il ritorno alle lezioni in presenza, pur nella tutela della sicurezza che deve sempre restare una priorità. Perchè Pisa no?". "Buon senso e disponibilità al confronto, chiediamo questo. Arroccandosi ognuno sulle proprie posizioni non usciremo mai da questa crisi e la città tutta ne pagherà le spese" ha aggiunto il direttore Federico Pieragnoli che ha poi ‘bussato’ alla porta del rettore per chiedere un incontro con una delegazione di commercianti. Faccia a faccia che è stato, però, negato ( "Lo sgarbo non lo ha fatto a noi, ma all’intera economia di questa città !).

Sulla stessa scia di Confcommercio è l’assessore comunale Sandra Munno: "La decisione del rettore va contro le indicazioni fornite dal Ministero. Come Comune abbiamo subito preso una posizione netta, anche in sede di Cut-Conferenza Università Territorio, mettendo a disposizione spazi utilizzabili dagli studenti. Il 10 luglio ci sarà un’altra riunione della Cut, nel frattempo abbiamo fatto la mappatura degli spazi universitari e cittadini per capire se è possibile uno scambio. Un impegno che ci siamo presi non solo a tutela delle attività commerciali e imprenditoriali ma anche nei confronti dei nostri studenti".