"Un terzo degli studenti senza aula" L’allarme del liceo Buonarroti

Il dirigente Salerni: "Mancano 18 classi e la Provincia lo sa da mesi. Ma a 15 giorni dall’inizio della scuola non c’è ancora una soluzione per garantire il rientro". L’appello alle altre istituzioni cittadine

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"Un terzo dei nostri studenti il 15 settembre non potrà rientrare a scuola". Tradotto in classi e numeri: 18 su un totale di 54, 400 ragazzi su 1200 circa. "Le aule non ci sono e nessuno in questa città sembra preoccuparsene". Il preside dello scientifico Buonarroti, Alessandro Salerni, lancia l’allarme: "Non abbiamo più ricevuto alcuna comunicazione dalla Provincia nonostante solleciti e richieste. Tra 15 giorni suonerà la prima campanella e per la prima volta non avremo la possibilità di accogliere tutti i nostri studenti. Con quale criterio potremo scegliere chi entra e chi no? Non si parla di qualche classe, ma di 18. Un problema noto da tempo, una mancanza cronica di spazio che adesso, in era covid, è esplosa. Le famiglie hanno lancviato una petizione e le ringrazio. Ma un minimo di solidarietà e supporto dalle istituzioni cittadine me lo sarei aspettato. Sono deluso e amareggiato". Una ’voragine’ che è diventata più profonda con il ’ritiro’ del Polo Piagge tornato nelle disponibilità dell’ateneo per la ripresa della didattica in presenza, struttura che aveva ospitato lo scorso anno diverse classi del Buonarroti (ma anche dei licei Dini e del Carducci). "Come faremo? Non lo so. La dad non è prevista per decreto se non in situazioni di emergenza sanitaria o, come specificato da una nota del ministero, per quarantena dello studente. E comunque non è una scelta che la scuola può prendere in autonomia perchè priva di spazi. La mia rabbia è che i fondi ci sono, contributi arrivati di recente che possono essere utilizzati per la realizzazione di moduli provvisori, per esempio. Ma a 15 giorni dall’inizio della scuola quest aormai è una soluzione impossibile da mettere a punto. Avrebbe dovuto essere programmato tutto a luglio, o ancora meglio sei mesi fa. Sappiamo che la Provincia ha scritto a varie realtà cittadine, dall’Aoup alla Curia, e la risposta, ad oggi, è sempre stata no...". Il dirigente Salerni ricorda che il primo incontro con i tecnici dell’amministrazione provinciale si è svolto il 12 luglio "solo grazie alle mie insistenze". "La settimana scorsa ho nuovamente scritto alla Provincia perchè nella nostra scuola non sono neppure partiti alcuni piccoli lavori programmati per recuperare un paio di aule. Tralasciando il fatto che del cantiere per adeguare i locali della ex biblioteca provinciale al Concetto Marchesi e trasformarli in aule non si più nulla ormai da tempo... Su quello ormai non ci faccio quasi più conto". Per il preside Salerni la soluzione potrebbe essere quindi l’affitto di una struttura, operazione che deve però essere conclusa in fretta: "Un palazzo, un edificio, qualunque cosa possa accogliere le classi. Ma tutto ciò va cercato subito. Io non posso farlo, non è certo il compito dei presidi. Ormai il tempo è scaduto. La Provincia è impegnata nella gare? Le metta in stand by e pensi piuttosto a far iniziare la scuola per tutti gli studenti pisani. Le letterine ormai non bastano più...".

Francesca Bianchi