
Fra i tanti interessi di Galileo ci fu anche quello per la tessitura dal baco da seta? E’ quanto sembra emergere dal libro “Galileo Galilei: gli anni pisani. Fonti, documenti, memorie” presentato di recente alla Domus Mazziniana. E’ una raccolta di saggi a cura di Manuel Rossi (edizioni Pacini) fra i quali di particolare interesse appare quello di Roberto Sonnini che da anni svolge ricerche sul grande scienziato pisano. Il contributo di Sonnini apre infatti un nuovo e fino ad oggi sconosciuto capitolo sugli interessi di Galileo e sulle attività artigianali della città nel XVI secolo. Il saggio riguarda un personaggio che appare in una vicenda domestica di Galileo a Pisa. Il suo nome è curioso: Alimento. E’ un tessitore di seta del quale Galileo, scrivendo da Pisa, parla in una lettera al padre Vincenzo e che ha per oggetto un regalo da farsi alla sorella Virginia. La progressiva messa a fuoco del personaggio ha consentito, nella ricerca di Sonnini, di andare oltre i confini di un semplice episodio familiare. Così si è rafforzata l’ipotesi dell’interesse del giovane Galileo al commercio di tessuti, probabilmente di derivazione familiare, attraverso la famiglia materna degli Ammannati. Grazie alla raccolta di notizie relative ad Alimento, particolare vivacità e coloritura assumono le vicende socio-economiche che si determinarono in Pisa quando, dopo decenni di abbandono, la famiglia Medici intervenne per rilanciarne le sorti, con importanti interventi edilizi e con il sostegno a nuove intraprese economiche fra le quali, appunto, la tessitura della seta.
Questa attività ebbe in realtà una grande fioritura come dimostrano alcuni toponimi quali la Bigattiera che, nell’area di San Piero a Grado, era un locale attrezzato per l’allevamento del baco da seta. Una ‘bigattiera’ era anche a lato di villa Roncioni, a Pugnano. La ricerca di Sonnini ci consegna un ritratto di Galileo calato nel quadro vivace di una città in piena ripresa economica. Riguardo ad Alimento, all’interno del testo si trovano tutte le informazioni che lo riguardano: il nome compiuto, le origini, la professione, le ragioni e il tempo del suo arrivo a Pisa e il rilievo acquisito negli anni in città con la sua bottega di tessitura della seta in piazza San Paolo all’Orto.
R.C.