di Iacopo Nathan
"E adesso?". Dev’essere stato più o meno questo il pensiero che ha attraversato la mente dei tifosi nerazzurri nel primo pomeriggio di ieri, quando rapidamente si è sparsa la voce di un divorzio sempre più probabile tra Pippo Inzaghi e il Pisa. Le voci si sprecano, tra un interesse del Palermo che neanche la società rosanero smentisce ai nostri microfoni, e lo stesso Inzaghi che avrebbe parlato di una differenza di vedute in vista della Serie A. La doverosa premessa è che il calciomercato è, per sua natura, imprevedibile e schizofrenico. In ogni momento tutto può essere stravolto, ribaltato, cancellato e azzerato. Così vanno le trattative, rendendo questo periodo tanto elettrizzante quando convulso.
Ma tenendo per buona la possibilità di repentini cambi, il futuro dell’ex numero 9 del Milan e quello dello Sporting Club sembrano sempre più lontani, lasciando spazio a tanti interrogativi. E sopratutto, lasciando spazio in una panchina che dovrà presto trovare un nuovo proprietario. La programmazione, come è risaputo, è la vera chiave di volta per una stagione sportiva, e adesso il Pisa si trova a dover rifare tutto da capo, dopo aver stipulato un contratto di 2+1 ad un tecnico, salutandolo dopo soli 12 mesi. Per questo, nei tantissimi nomi balenati come possibili successori di Inzaghi, qualcuno sembra più credibile e spendibile di altri. Innanzi tutto è necessario tracciare un profilo di uomo ideale. Il Pisa cerca un allenatore di nome e di prestigio, capace di catalizzare l’attenzione da subito. Un tecnico esperto e capace, che unisca alla pragmaticità un buon biglietto da visita.
Non a caso il primo nome a rimbalzare un po’ ovunque è quello di Alberto Gilardino, a piedi dopo la fine dell’esperienza con il Genoa. Un nome di pregio, capace di vincere Champions League e Mondiale da calciatore, oltre a riportare il Grifone in Serie A in modo trionfale e raggiungere una salvezza comoda nella massima serie. Nel campionato appena terminato è stato esonerato dopo 7 giornate, con il Genoa che occupava la quartultima posizione (appena sopra la zona rossa), dopo aver ceduto in poche settimane i due pezzi pregiati della rosa, Retegui e Gudmunsson. Biglietto da visita del tecnico la difesa a 3, segno di continuità con la stagione del Pisa, e la bravura nel far esaltare la seconda punta di movimento, con Tramoni che potrebbe alzare ulteriormente il suo livello.
Altro nome spendibile, che saprebbe di esperienza e continuità, è quello di Paolo Zanetti. Due importanti salvezze con Empoli e Verona negli ultimi tre anni, e ancora una volta quella difesa a 3 che permetterebbe ai giocatori del Pisa di ambientarsi più facilmente al lavoro del nuovo mister. Legato da un contratto con gli scaligeri, a cui ha dato la priorità, è un nome da tenere in considerazione qualora rientrasse nel valzer delle panchine.
Davide Nicola è un altro nome che da subito ha preso piede, ma non semplice da raggiungere. Grandissimo esperto di salvezze, conquistate in maniera storica in tantissime piazze. Negli occhi di tutti ancora quella raggiunta con il Crotone, ma anche Empoli, Salernitana e Torino. Attualmente sulla panchina del Cagliari, con una salvezza conquistata in anticipo sulla fine della stagione, non sarà facile che lasci i rossoblù, anche se non è totalmente da escludere.
Oltre alle piste più o meno concrete, le prossime saranno ore di riflessione in casa Pisa, viste le tante suggestioni che arriveranno da agenti e intermediari. Una di queste porta sicuramente il nome di Andrea Pirlo, grandissimo profilo mediatico ma reduce da una disastrosa esperienza con la Sampdoria, che non scalderebbe sicuramente i tifosi. E poi la "scommessa" che porta il nome di Mark Van Bommel, cercato in passato anche dal Milan. Giocatore di caratura mondiale, allenatore tutto da scoprire, già proposto ai nerazzurri.