"Tristezza infinita, rimarrà un vuoto. Si chiude un ciclo durato 70 anni"

Lo sfogo di Francesco Lepri architetto e socio: "Zona molto appetibile"

"Tristezza infinita, rimarrà un vuoto. Si chiude un ciclo durato 70 anni"
"Tristezza infinita, rimarrà un vuoto. Si chiude un ciclo durato 70 anni"

"Una tristezza infinita! Non ci si rende conto che il futuro sono le anime di quei giovani che ancora sognano, come sognavamo noi alla loro età". E’ lo sfogo di Francesco Lepri architetto e socio Acli Don Bosco Marina di Pisa. "Si chiude un ciclo durato una settantina di anni e la cosa triste è che per noi adulti non cambia molto anche se proviamo una forte malinconia, ma il nostro opportunismo fa sì che ci adattiamo a un qualsiasi... fortino. Chi gioca a carte, chi come me guarda le partite, chi legge un giornale, ma i ragazzi non frequentano. Queste anime che dovrebbero essere care alla Chiesa si disperdono come buoi senza stalla, abbandonata l’idea del cinema Don Bosco, l’altra sera ci hanno invitato ad abbandonare l’idea delle stanze ex Acli (da Benito, limitrofe alla chiesa francescana Santa Maria Assunta), secondo una massima di esigenza e di profitto. Si è capaci di spendere denaro per recuperare campanili che altro non sono che superfetazioni, come i servizi che si vedono sospesi in qualche cascinale o in qualche vecchia abitazione e che perfino la sovrintendenza e il comune vedono giusto e ne "favoriscono" la demolizione. Credo che un economista debba appianare i debiti, un impresario costruire, e questa è una zona molto appetita ma "alienando" queste due grosse proprietà rimarrà un vuoto incolmabile... La politica cerca i voti, la Chiesa credo dovrebbe cercare le anime".