
"Tonno Begato", Pantani e il quartiere in scatola
La rigenerazione urbana e sociale in una scatola di tonno. Si terrà lunedì 25 marzo dalle 18, presso Il Magazzino (via Mercanti, 9) una anteprima di presentazione del libro "Tonno Begato". Il libro-manufatto è un viaggio in un quartiere "in scatola", scritto da Maddalena Rossi, illustrato da Enrico Pantani, graficizzato da Chiara Chiari e prodotto dalla Società avventura urbana di Torino. L’opera è concepita come un manufatto in cui parole, immagini e forma grafica, fondendosi, portano il lettore, con spietata ironia, nelle ambiguità e nei paradossi che caratterizzano il quartiere Diamante di Genova, simbolo ed emblema dei tanti quartieri di edilizia residenziale pubblica in Italia.
Il libro-manufatto indaga il rapporto che nel quartiere intercorre tra lo spazio e le persone, per come emersi dal processo partecipativo per l’accompagnamento sociale al progetto di rigenerazione urbana del quartiere Diamante di Genova, promosso dal Comune di Genova, del quale gli autori sono stati protagonisti attivi. Esso, ponendosi l’obiettivo di veicolare ad un pubblico più vasto di quello dei soli specialisti del settore le sfide del coinvolgimento delle comunità locali nella rigenerazione dei quartieri ad alta vulnerabilità sociale, adotta la forma del libro d’artista, ovvero sceglie la forma dell’oggetto da leggere come uno dei supporti possibili del proprio racconto, per produrre un’opera ibrida, che sfugge sia ai canali della riproduzione seriale del mercato librario, sia a quella delle edizioni di lusso del libro illustrato: una scatoletta di tonno con dentro un bugiardino di medicamenti! La presentazione, a cura di Sandra Burchi, si terrà al Magazzino; i gestori hanno collaborato con gli autori guidandoli nel magico mondo del tonno e delle sue scatolette.
La serata sollecita l’importanza degli esercizi di prossimità nella promozione culturale locale e cerca di aprire una riflessione sul rapporto tra arte e spazi urbani marginali per come emerge dall’esperienza e in relazione alle possibilità che la stessa potrebbe aprire in una città come Pisa.
Carlo Venturini