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Tensione al presidio dei lavoratori dell'Università di Pisa contro i tagli ai servizi

Momenti di tensione al presidio dei lavoratori dell'Università di Pisa contro i tagli ai servizi di portierato e reception.

Momenti di tensione al presidio dei lavoratori dell'Università di Pisa contro i tagli ai servizi di portierato e reception.

Momenti di tensione al presidio dei lavoratori dell'Università di Pisa contro i tagli ai servizi di portierato e reception.

di Enrico Mattia Del PuntaPISAMomenti di tensione ieri durante il presidio dei lavoratori dell’appalto di servizi di pulizie, portierato e reception musei dell’Università di Pisa. Un gruppo di studenti appartenenti ai collettivi vicini alla sinistra radicale che si trovava davanti al palazzo del Rettorato per esprimere solidarietà ai lavoratori, in pochi attimi ha improvvisamente forzato il cordone di polizia a protezione dell’ingresso di Palazzo Alla Giornata, sul Lungarno Pacinotti dove si stava svolgendo il cda per approvare il bilancio previsionale.

Alcuni studenti sono entrati dopo qualche spintone nell’atrio, poco dopo che il rettore Riccardo Zucchi era sceso in strada per parlare con i lavoratori. Il presidio poi si è ricomposto con gli studenti che sono successivamente usciti di nuovo in strada.

Nel mirino dei sindacati e degli studenti gli ulteriori tagli annunciati che andrebbero "a ridurre drasticamente i servizi di portierato e reception dei musei, praticamente alla vigilia di Natale" ha spiegato Francesca Grassini, segretaria della Filcams Cgil di Pisa. Nuovi tagli che avrebbero dovuto aggiungersi alla riduzione già prevista "di circa 800 ore di lavoro settimanale in meno, in pratica 30 posti di lavoro a rischio" continua la sindacalista. Opzione che però, da quanto si apprende, è stata rigettata nel cda che si è concluso ieri in tarda serata.

Alcuni lavoratori avevano, dunque, contestato il rettore che ha spiegato come "gli effetti non sono limitati ai servizi esterni, ma toccano in misura maggiore o minore quasi tutte le nostre attività e l’interlocuzione con le imprese interessate e con le rappresentanze sindacali è iniziata già da molte settimane e non si è mai interrotta".

Il bilancio previsionale dell’Ateneo, infatti, arriva dopo il taglio ministeriale di 16 milioni. Soldi, che dovranno essere recuperati in qualche modo. "I numeri sono tutti in rosso – ha detto Andru Budacu Ferrari, di Sinistra Per –. Ricerca, didattica, servizi, nulla viene risparmiato. Eppure non basta ancora. Nell’aria si respira un clima innegabilmente inquinato dall’intento di portare acqua al proprio mulino e nell’ affannosa ricerca di fondi, e alla fine sono le categorie più deboli ad essere colpite".

Per gli studenti di Sinistra Per, è "inaccettabile il silenzio delle istituzioni, sindaco di Pisa e opposizioni comprese: non si rendono conto che l’Università è l’industria della città, come la Piaggio per Pontedera" ha aggiunto Ferrari. Linea dura invece quella del collettivo universitario autonomo, che respinge i tagli in toto: "Gli interessi di noi studenti – scrivono in una nota – e di chi comanda quest’università sono diversi e lo dimostrano i numeri: lo stipendio di un ordinario è uguale al salario di 9 lavoratori delle pulizie".