
Si moltiplicano a Pisa i casi di ritardi nella gestione e nei referti dei tamponi
Pisa, 4 dicembre 2020 - Un’altra famiglia chiusa in casa, ostaggio di un iter che ha dell’assurdo. Mittente della lettera indirizzata al neo assessore regionale alla sanità Simone Bezzini, è una mamma pisana. Accanto a lei c’è il figlio di 9 anni assente da scuola da oltre trenta giorni. Una vicenda che pone un dubbio non di poco conto sull’effettuazione discrezionale di tamponi rapidi e molecolari.
Tutto inizia il 31 ottobre: febbre alta e improvvisa per circa 36 ore e dolori articolari. Qualche giorno dopo la perdita di gusto e olfatto. "Non riuscendo a prenotare un tampone sul sito dell’Asl, il 6 novembre decido di recarmi in un laboratorio privato autorizzato di Lucca. Il 7 ricevo una e-mail del laboratorio che mi certifica che sono positiva al Covid-19 e mi raccomanda di restare in casa in attesa che la Asl mi contatti. Ma la Asl non mi ha mai contattato. Mai".
La mamma traccia i suoi contatti in autonomia e decide di auto-isolarsi insieme al figlio, sempre risultato negativo ai tamponi eseguiti. "Dopo giorni e giorni di prove sul sito ‘prenotatampone’ della Regione, finalmente il 22 novembre verso mezzanotte riesco a prenotare un tampone per il 23, al distretto di via Garibaldi". Tampone eseguito, risposta prevista in 48 ore. "Ma il risultato non arriva mai. E sul mio fascicolo sanitario pare non vi sia traccia neppure del tampone positivo fatto al laboratorio di Lucca. Sabato 28 vengo contattata, per la prima volta, da un operatore a Asl. Mi informa che sono arrivata al termine dell’isolamento sanitario decorsi 21 giorni dal primo tampone positivo, anche se nessuno dalla Asl prima mi aveva notificato che dovessi stare in isolamento! Del secondo tampone non c’è traccia. Chiedo all’operatore della Asl di aspettare il risultato del tampone fatto al distretto di via Garibaldi, perché da quello dipende la riammissione a scuola di mio figlio di nove anni. Se arrivasse il risultato e fosse negativo mio figlio potrebbe rientrare a scuola il 7 dicembre, altrimenti dovrebbe aspettare il 14".
Tutto tace. Fino alla scoperta: "Nel pomeriggio del 30 novembre lo stesso operatore Asl che mi aveva contattato due giorni prima mi informa per telefono che il tampone pisano è stato processato come ‘tampone rapido’ ei non ha nessuna valenza ai fini della sospensione dell’isolamento di un bambino sano! Io replico che non ho mai prenotato un tampone rapido: io stessa me ero accertata io prima del prelievo e l’impegnativa del mio medico era per un normale tampone". La domanda è una sola, per l’assessore regionale: "Perché il distretto sanitario pisano di via Garibaldi ha scelto di processare un tampone rapido a costi minimi, se la prenotazione del medico è avvenuta per un tampone molecolare regolare? L’operatore Asl al telefono mi ha risposto che ‘è successo a tanti’… Dove va a finire l’avanzo di questo ‘risparmio’?".
Francesca Bianchi