Dichiarazioni sessiste, il Cern chiude i rapporti col prof Strumia

'La fisica è stata inventata e costruita dagli uomini, non si entra per invito', questa la frase pronunciata dal prof che ha indignato il mondo scientifico e non solo

Alessandro Strumia, il docente dell'Università di Pisa (Ansa)

Alessandro Strumia, il docente dell'Università di Pisa (Ansa)

Pisa, 7 marzo 2019 - Il Cern ha deciso di interrompere i suoi rapporti, non prorogando ulteriormente lo status di guest professor (professore ospite) ad Alessandro Strumia, il fisico dell'università di Pisa, che in una presentazione presso il centro di Ginevra aveva fatto delle dichiarazioni sessiste. Lo segnala la Bbc.

Lo scorso settembre Strumia, al convegno High Energy Theory and Gender organizzato al Cern di Ginevra, aveva detto che nella fisica sono gli uomini a essere discriminati, tanto da finire spesso scavalcati nella carriera da colleghe con meno meriti. Il Cern lo aveva così sospeso con effetto immediato da tutte le attività, nell'attesa di concludere l'indagine sull'accaduto. Strumia alla Bbc ha detto di non «essere stato trattato correttamente» dal Cern. «Per mesi hanno indagato se la mia presentazione di 30 minuti avesse violato le loro regole - ha detto alla Bbc - Avrebbero dovuto aprire una procedura in cui avrei potuto difendermi. Non è mai accaduto».

«La fisica è stata inventata e costruita dagli uomini, non si entra per invito»: questa era una delle frasi contenute nella presentazione fatta da Strumia al Cern in quello che era il primo workshop organizzato sugli ultimi sviluppi della fisica ad alta energia, gender e opportunità. Affermazioni ritenute dal centro di Ginevra «altamente offensive», così come la presentazione, «inaccettabile in ogni contesto professionale e contraria al Codice di condotta del Cern, che perciò ha rimosso le slide dal suo archivio online».

Strumia, grafici e tabelle alla mano, aveva sostenuto che non è vero che le donne siano vittima di discriminazione nella fisica, quanto piuttosto il contrario. Lui stesso si era citato come esempio, visto che l'Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn) non lo aveva assunto, preferendogli due ricercatrici con meno citazioni. Dopo la sospensione del Cern, era arrivata quasi subito dopo anche quella dall'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), «in attesa del risultato degli approfondimenti sul caso», con la motivazione che Strumia aveva «fatto, per di più in un contesto pubblico internazionale, affermazioni lesive dell'immagine dell'Ente e, cosa ancor più grave, discriminatorie e apertamente lesive della reputazione di ricercatrici e ricercatori dipendenti e associati all'Infn, in violazione delle norme del Codice etico e del Codice di comportamento per la tutela della dignità delle persone dell'Istituto».

Anche il rettore dell'Università di Pisa, Paolo Mancarella, aveva disposto l'apertura di un procedimento etico, mentre pochi giorni dopo era stato pubblicato un appello di 1.600 scienziati su particlesforjustice.org contro il ricercatore italiano. Strumia, alla Bbc, ha comunque ribadito le sue posizioni: «La scienza non dovrebbe sentirsi offesa quando dei fatti mettono alla prova ciò che viene ritenuto sacro».