Spiagge invase dalla posidonia. Ecco cosa è consentito fare per rimuoverla dall’arenile

L’ufficio ambiente del Comune comunica le procedure per la gestione della pianta acquatica

Spiagge invase dalla posidonia. Ecco cosa è consentito fare per rimuoverla dall’arenile

Spiagge invase dalla posidonia. Ecco cosa è consentito fare per rimuoverla dall’arenile

Gestione della Posidonia spiaggiata sul litorale pisano, l’ufficio ambiente del Comune di Pisa ha comunicato le procedure per la gestione della pianta acquatica che ha invaso le spiagge allarmando bagnanti e stabilimenti balneari. Tra le possibilità l’interramento o lo spostamento nell’arenile retrostante. L’atto del comune di Pisa, infatti è rivolto ai gestori di stabilimenti balneari e altre attività di ricezione con coinvolgimento dell’arenile, che da oggi dispongono di linee guida di riferimento per la gestione degli accumuli di questa pianta. L’obiettivo principale indicato dall’Amministrazione Comunale nel documento è quello di gestire il materiale in ambiti costieri ristretti, evitando il più possibile il trasferimento in discarica: la soluzione preferibile indicata è quella del mantenimento in loco (con rimozione della parte di rifiuti non organici che spesso si accompagna alle biomasse); in alternativa è possibile l’interramento del materiale vegetale (in una fascia di 5-10 metri dalla linea di battigia); in terza ipotesi, nel caso in cui il mantenimento in loco entri in conflitto con le esigenze turistiche di balneazione e fruizione della spiaggia, la soluzione da preferire è quello dello spostamento degli accumuli sull’arenile retrostante il punto di spiaggiamento. Nei casi in cui le infrastrutture turistico-ricettive si affaccino direttamente sugli arenili, occorre invece individuare un’area della spiaggia su cui possa essere spostato il materiale vegetale. Nel caso della spiaggia di Calambrone, per il tratto di arenile che va dal Canale scolmatore in direzione nord, potrà essere individuato come sito di spostamento l’area rinaturalizzata che si sviluppa per 300 metri a nord del molo settentrionale della nuova foce armata del Canale. Infine, laddove si verifichino oggettive condizioni di incompatibilità tra gli accumuli di biomassa e la frequentazione delle spiagge, le biomasse possono essere rimosse definitivamente e trattate come rifiuti urbani (raccolte e trasportate con mezzi iscritti nell’elenco delle ditte autorizzate al trasporto dei rifiuti, una volta ottenuto il nulla osta dell’Ente Parco).

EMDP