CARLO BARONI
Cronaca

Giovane disabile soffocato da un boccone. "Nessuna responsabilità delle dottoresse"

Morte di Giordani. Il giudice dispone la piena assoluzione per Giovanna Sorrentino e accoglie il non luogo a procedere per Graziella Bertini

Mattia Giordani, 27 anni, morto nel 2018 per soffocamento causato da un boccone

Calci, 5 ottobre 2021 - Il gup del tribunale di Pisa, Giuseppe Laghezza ha assolto la dottoressa Giovanna Sorrentino (difesa dall’avvocato Francesco Maldonato), dall’accusa di omicidio colposo con la più ampia formula liberatoria "perché il fatto non sussiste".

Lo stesso giudice ha dichiarato il non doversi procedere per la dottoressa Graziella Bertini, 63enne di Volterra. Le due dottoresse erano finite nell’aula penale pisana – accusate del medesimo reato – nell’ambito delle indagini della procura sulla morte di Mattia Giordani, deceduto nel marzo 2018 soffocato da un boccone mentre cenava a casa, a Calci. Sorrentino, 60enne di Sesto Fiorentino, venne indagata in quanto responsabile sanitaria e medico specialista di riferimento per la neuropsichiatria della struttura di Montalto della Fondazione Stella Maris.

La professionista aveva aveva chiesto di essere giudicata con rito abbreviato ed il pm Flavia Alemi aveva chiesto per lei la condanna a un anno e sei mesi di reclusione. Bertini, 63enne di Volterra, venne indagata nella sua veste di responsabile dello stesso centro adolescenti e giovani adulti. Per lei la pubblica accusa – alla luce delle valutazioni successive sulla posizione dell’indagata – aveva chiesto il non luogo a procedere. L’accusa poggiava su un copione secondo il quale, per Giordani, sarebbe stato omesso di sospendere i rientri a domicilio del 27enne autistico che "ingeriva cibi in modo frettoloso" e aveva già avuto episodi di soffocamento che sarebbero stati risolti all’interno della struttura con la manovra di Heimlich praticata da personale formato.

E sul fatto che non sarebbero state fornite ai genitori "al momento dell’uscita settimanale dalla struttura, indicazioni specifiche e dettagliate sull’indispensabilità di una dieta liquida o al più realizzata con pietanze sminuzzate", per evitare il rischio di soffocamento. Infine, secondo l’accusa o genitori non sarebbero stati informati "sulle modalità con cui praticare al bisogno la manovra per deostruirlo", sulla necessità di sorvegliarlo ed assisterlo durante il pasto.

Sorrentino aveva optato per l’abbreviato accettando che, ai fini della decisione, fossero utilizzati tutti gli elementi acquisiti ad impulso delle parti civili e della polizia giudiziaria. "La sentenza – rileva il suo difensore – rende giustizia alla correttezza e alla professionalità della mia cliente, che ha gestito il Giordani, come tutti gli altri casi affidati alle sue cure, con la massima premura umana e professionale, sia pure nei limiti imposti dalle competenze e dalle funzioni di una residenza sanitaria per disabili, che non è equiparabile ad un reparto psichiatrico o ad altra struttura con prerogative custodiali o limitative della libertà personale sui pazienti ospitati".

Interviene anche la Stella Maris con il presidente Giuliano Maffei: "Sono felice per Graziella Bertini e Giovanna Sorrentino che sono state assolte". Il presidente Maffei, proprio riguardo Sorrentino per cui era stata chiesta la condanna, rilava come "la dottoressa è uno dei pochi medici che da oltre vent’anni ha preso seriamente in carico la specialistica riabilitativa e psicofarmacologica per i disabili adulti gravi e gravissimi, dimostrando un’attenzione più unica che rara verso persone così speciali". Allo stesso tempo – conclude Maffei – "la Stella Maris desidera dedicare un pensiero a Mattia Giordani che rimane sempre nei nostri pensieri, nel nostro cuore e nelle nostre preghiere".