
Seung, verso il processo in assise Battaglia tra i consulenti in Tribunale
di Antonia Casini
Oltre tre ore di discussione durante le quali è emersa la volontà di procedere verso un processo davanti alla Corte d’assise per l’unico indagato per l’omicidio della dottoressa Barbara Capovani, Gianluca Paul Seung. Fondamentale sarà l’esito della relazione del genetista Ugo Ricci incaricato di rilevare tracce del dna sui vestiti sequestrati a casa del 35enne di Torre del Lago e sulle scarpe rosse ritrovate in un container in partenza per l’Africa e che, secondo la squadra mobile che segue le indagini, sarebbero state indossate quel 21 aprile durante il delitto e poi buttate in un contenitore per la raccolta di abiti usati da riciclare. I risultati saranno discussi venerdì davanti alla giudice per le indagini preliminari Nunzia Castellano. "Lo sciamano", come si definiva lui stesso sui social, lo scriviamo anche nelle pagine nazionali, non è stato presente né lo sarà, si capisce, alle prossime udienze.
Per i professori Renato Ariatti e Stefano Ferracuti, consulenti della gip, l’uomo è "imputabile". Ieri hanno ribadito la loro tesi. Il consulente della difesa, il professor Alessandro Meluzzi, ha controbattuto dicendo di essere d’accordo sulla diagnosi, ma non, di fatto, sulle conclusioni. Ha citato la sentenza delle sezioni unite della Cassazione del 2005 secondo cui "i gravi disturbi della personalità rientrano nel concetto di infermità mentale". Ma ha anche precisato: "Ho letto con molta attenzione la relazione dei consulenti della giudice e concordo sulla diagnosi: grave disturbo paranoide di personalità e disturbo psicopatico ma non concordo con la conclusione che è un paradosso. Si è rifiutato di sottoporsi a perizia, non parteciperà al processo perché rifiuta ogni giudizio, ha querelato tutti i periti per abuso di ufficio e falso ideologico, me compreso, ma sarebbe comunque capace di intendere e volere? Che sia pienamente capace è quantomeno ottimistico, ma sarà valutato in sede di Corte d’assise quando credo verrà fatto un supplemento di perizia". Inoltre Meluzzi sottolinea che per quanto è stato possibile appurare fino a questo momento, sulla base delle carte, "premesso che deve essere provata la sua responsabilità, non sono d’accordo sul fatto che il disturbo possa stabilire dei nessi di causa certi rispetto alla scelta della vittima di questo omicidio che certamente è l’espressione di una posizione persecutoria nei confronti della psichiatria nel suo complesso. La dottoressa Capovani, in questo caso, è la vittima sacrificale di un atteggiamento aggressivo e paranoico". Seung ha rifiutato di sottoporsi a perizia. "E’ stata una perizia parzialmente mancante, un moncone. Lui si è limitato a denunciarci e a dire alcune cose sugli Ufo, il cervello blu e che il cervello gli è stato tolto. Per alcuni può essere considerata pura simulazione, per me è espressione di psicopatologia".
I suoi difensori, gli avvocati Andrea Pieri e Gabriele Parrini, premettono che "deve essere sempre provata la sua responsabilità. In questo senso sarà importante l’udienza di venerdì, dopo la quale decideremo come orientarci. Ci sono forti dubbi di un nesso tra la patologia diagnosticata e il fatto contestato. Sulla base degli elementi agli atti non è chiaro il nesso eziologico tra il disturbo e l’atto di cui è accusato".
Seung si trova adesso nel carcere di Livorno. "Siamo stati a trovarlo, ma su come lui sta vivendo questo momento preferiamo non rispondere. Certo che è consapevole del fatto che rischia il processo". E sulle denunce che lui ha presentato verso i consulenti, affermano: "Non le abbiamo viste materialmente, sappiamo solo che sono state fatte".