Senato accademico riunito per 8 ore: "Nessun boicottaggio verso Israele. Sì ai corridoi per studenti palestinesi"

Al termine della seduta fiume, sono questi i temi delle mozioni approvate. Il rettore Zucchi: "Pisa è luogo di confronto e non di scontri fisici. La lettera dell’Ucei? O non hanno capito o ci siamo spiegati male".

Senato accademico riunito per 8 ore: "Nessun boicottaggio verso Israele. Sì ai corridoi per studenti palestinesi"

Senato accademico riunito per 8 ore: "Nessun boicottaggio verso Israele. Sì ai corridoi per studenti palestinesi"

di Enrico Mattia Del Punta

PISA

No ai boicottaggi, una riflessione sull’uso del termine antisemitismo, ma anche corridoi umanitari per studenti palestinesi. Sono i temi delle mozioni approvate ieri dal Senato accademico dell’Università di Pisa, nella riunione-fiume durata più di 8 ore e dedicata al conflitto israelo-palestinese. Una discussione serrata dove, ha assicurato il rettore Riccardo Zucchi, "ciascuno ha cercato di comprendere le ragioni dell’altro, dimostrando che Pisa è un luogo di confronto e non di scontri fisici". Alla fine, si è fatto sintesi e alcune mozioni sono state approvate all’unanimità, altre a maggioranza. Condanna per la strage attualmente in corso nei territori palestinesi e per la strage del 7 ottobre sui civili israeliani. Ma anche, tra le azioni che verranno intraprese dell’ateneo, "ci siamo impegnati - ha spiegato il rettore - a renderci disponibili ad aperture di corridori umanitari e di salvaguardia degli studiosi e degli studenti palestinesi, individuando specifici finanziamenti. Ma abbiamo anche detto no a qualunque forma di boicottaggio a Israele. Pensiamo che l’Università debba costruire ponti e non muri. Confermiamo gli accordi con 4 università storiche israeliane, i due accordi Erasmus e le intese scientifiche su specifici progetti di ricerca che non presentano legami con le situazioni di conflitto. Valuteremo invece caso per caso gli accordi con le singole aziende ove si dovessero configurare situazioni di potenziali dual use, ovvero progetti scientifici che riguardano tecnologie che possono essere applicate anche agli armamenti".

Zucchi a margine del senato accademico ha risposto anche alla lettera della presidente dell’Ucei, Noemi Di Segni: "L’università di Pisa non aizza l’odio – ha detto Zucchi -, stimoliamo confronti anche tra opinioni diverse e temo che l’Ucei non abbia capito, o ci siamo spiegati male". A partecipare al senato accademico, anche le organizzazioni studentesche con delegati invitati a presentare le proprie posizioni, mentre fuori un presidio di studenti ha accompagnato la riunione per tutta la giornata. Tra di loro anche lo studente Anas Khalil, il quale intervento all’inaugurazione dell’anno accademico aveva suscitato reazioni di condanna da parte della comunità ebraica, tra cui quella del console israeliano di Toscana, Emilia-Romagna e Lombardia, Marco Carrai. "Me l’aspettavo – ha risposto Khalil -, perché è una battaglia mediatica e poi perché sono arabo palestinese con cittadinanza italiana. Sono stato condannato solo per aver detto che non va bene uccidere i palestinesi". Sulla polemica di non lasciar partecipare Carrai al senato accademico in supporto di una mozione presentata per denotare la paura degli studenti ebrei e israeliani e di alcuni professori nel frequentare l’Università (presentata dalla professoressa Alessandra Veronese) cerca di metterci un punto il rettore: "Abbiamo approvato all’unanimità una mozione che ribadisce come la nostra sia comunità che accoglie tutti gli studenti, palestinesi, israeliani o di qualunque altra etnia o provenienza, non isola nessuno". L’ateneo costituirà "un gruppo di lavoro che ascolterà anche esperti esterni per una riflessione sull’uso del termine antisemitismo".