Pisa, la Normale è salva. La scuola di Napoli avrà un altro nome

Ma sul tavolo restano nodi da sciogliere

Michele Conti e Edoardo Ziello (foto Dire)

Michele Conti e Edoardo Ziello (foto Dire)

Pisa, 12 dicembre 2018 - Pisa salva il 'brand', il Governo porta a casa il progetto di istituzione di una nuova Scuola Superiore universitaria. Si potrebbe sintetizzare così la giornata di oggi che ha visto prima esultare il sindaco leghista pisano e il deputato del Carroccio, Michele Conti ed Edoardo Ziello, per avere «sventato» lo sdoppiamento della Normale a Napoli, e poi il ministro dell'Istruzione, università e ricerca, Marco Bussetti, confermare i fondi per la nascita della Scuola Superiore del Sud, a Napoli.

Una soluzione, che cancellando il nome Normale, mette d'accordo tutti, tranne che, probabilmente, il direttore della Normale, quella vera e con oltre 200 anni di storia, Vincenzo Barone, costretto ora a fronteggiare anche una mozione di sfiducia già presentata dalla componente studentesca (e che andrà in votazione nel Senato accademico di gennaio) e sulla quale potrebbero convergere anche i voti del corpo docente e degli amministrativi, raggiungendo così quella soglia dei due terzi necessaria a sfiduciarlo (e con la successiva ratifica del corpo elettorale nel suo complesso). Ammesso che Barone non decida di dimettersi prima.

Non solo gli studenti, che fin da subito, hanno contestato le modalità dell'ipotesi di «gemmazione» della Normale a Napoli, lamentando «scarsa trasparenza su didattica, reclutamento e diritto allo studio»), ma anche i docenti ieri nel Senato accademico hanno duramente attaccato il direttore contestandogli la «gestione» della vicenda per la «mancata trasparenza sull'operazione, con risposte fin troppo reticenti anche a precise domande e perché non c'è stata alcuna condivisione del progetto». Esulta invece la Lega a Pisa, con il sindaco Michele Conti e il deputato Edoardo Ziello che affidano a un videomessaggio postato su facebook direttamente da Roma davanti al ministero la loro soddisfazione: «La Scuola Normale è salva. Al Sud non verrà istituita nessuna sede secondaria, l'università rimane unica e nella nostra città».

Ma esulta anche il Governo, con il ministro Bussetti che vara una nuova scuola superiore: «Sono pronti 50 milioni in tre anni per istituire la Scuola Superiore del Sud, all'interno dell'Università Federico II di Napoli, nell'ambito di un piano strategico di formazione cui collabora, con ministero e Università Federico II, la Federazione che riunisce Scuola Superiore Sant'Anna, Scuola Normale e Iuss di Pavia. Con questo progetto si apre una nuova stagione per la valorizzazione delle eccellenze del Sud. Un'azione di sistema, attesa da decenni, con cui il Governo intende estendere al Sud un modello formativo vincente che ci viene invidiato in tutto il mondo». Un incontro quello al Miur contestato invece dal presidente della Toscana Enrico Rossi, scocciato della mancata convocazione della Regione al tavolo e per il quale l'incontro «non è valido». La Scuola Superiore del Sud, per la quale si prevede di assumere ricercatori e docenti, organizzerà corsi di dottorato di ricerca, master, ordinari e di laurea magistrale in collaborazione con le scuole universitarie federate e altre università.