Scrittori in borgo. Rassegna di big con la Ghibellina

Da martedì fino al 28 giugno 14 super-incontri. Da Sofri a Ranucci, passando per Naspini e Carlotto.

Scrittori in borgo. Rassegna di big con la Ghibellina

Scrittori in borgo. Rassegna di big con la Ghibellina

Torna la rassegna letteraria ‘Scrittori in borgo’, organizzata dalla Libreria Ghibellina e cresciuta negli ultimi anni grazie al prezioso sostegno di Pharmanutra, sponsor di tutti gli eventi in programma. Dal prossimo martedì e fino a venerdì 28 giugno si terranno quattordici incontri con scrittori e scrittrici provenienti da tutta Italia che saranno accompagnati sul palco de La Nunziatina, a partire dalle 18, da importanti giornalisti ma anche da appassionati lettori.

"’Scrittori in Borgo’ - racconta Rimedia Deffenu, titolare della libreria - è nato undici anni fa proprio con l’idea di far interagire gli autori con i lettori". In ordine di date si alterneranno sul palco: Adriano Sofri, Nicoletta Verna, Cristina Marconi, Sante Lesti, Sacha Naspini, Pier Paolo Di Mino, Milena Agus, Enrico Terrinoni, Stefano Nazzi, Massimo Carlotto, Piergiorgio Pulixi, Antonio Franchini, Maurizio Maggiani. "Sigfrido Ranucci - continua - chiuderà la rassegna mettendo in risalto, appunto, l’importanza della libertà di espressione e di informazione nel mondo attuale". Fra i relatori, si alterneranno giornalisti come Francesca Mannocchi, Bruno Manfellotto, Tommaso Strambi e Francesca Fransceschi. Ci saranno anche scrittori come Sebastiano Mondadori, Silvia Panichi, Marco De Franchi e Fabrizio Bartelloni ed editori come Sandro Ferri e Riccardo Cavallero. Faranno da relatori inoltre gli storici Alberto Mario Banti e Michele Battini.

"È privilegio della prima gioventù vivere d’anticipo sul tempo a venire, in un flusso ininterrotto di belle speranze che non conosce soste o attimi di riflessione". E’ con questa citazione di Joseph Conrad che Rimedia ha voluto annunciare la partenza della rassegna. "Abbiamo voluto riportare una frase dello scrittore Joseph Conrad - afferma la libraia - a 100 anni dalla morte, dedicata alla giovinezza, perché è l’età in cui si superano le prove della vita, si cresce e si diventa adulti. I giovani vanno lasciati liberi di vivere questo momento della vita per diventare adulti consapevoli e responsabili. La locandina di quest’anno l’abbiamo voluta dedicare a loro, perché siano sempre liberi di esprimersi senza oppressione. Appuntamento a martedì con Adriano Sofri per il primo incontro.