ANDREA MARTINO
Cronaca

Scritte e manifesti abusivi: città sotto attacco

Parole e simboli vergati con lo spray e annunci di ogni tipo su portici e facciate in pieno centro. Viaggio tra le segnalazioni dei lettori

Il nostro viaggio tra scritte e degrado nel centro di Pisa (foto Valtriani)

Pisa, 4 febbraio 2020 - «La scrittura è la pittura della voce" asseriva tre secoli fa uno dei padri della rivoluzione dei Lumi: Voltaire. Al secolo François-Marie Arouet, il filosofo francese scolpì in queste poche parole tutta la potenza comunicativa dei messaggi impressi su un foglio, su un monumento e su qualsiasi altra superficie. Non sapeva, Voltaire, che negli anni a venire anche i muri delle città sarebbero diventati uno veicoli di scrittura. Sarebbe interessante scomodare l’illustre mente dal suo alloggio nel Pantheon di Parigi per farsi accompagnare in una passeggiata nel centro di Pisa: chissà quali esclamazioni di stupore e, forse, di indignazione nel vedere le facciate delle abitazioni e dei negozi imbrattate di scritte e affissioni abusive. In attesa dell’accompagnatore d’eccezione, abbiamo provveduto a fare un’ampia escursione partendo dai dintorni della redazione per arrivare fino a via Mazzini, passando dal quartiere di San Martino e Corso Italia.

Intorno a Largo Ciro Meno tti si sprecano manifesti e graffiti di aspiranti Haring sulle pareti esterne delle case: colori, parole e disegni che poco hanno a che fare con il contesto storico nel quale sono inseriti. Spostandoci verso La Mattonaia la grandezza delle scritte aumenta: il gigante di mattoni rossi ormai è inteso dai writer come una lavagna su cui esercitarsi quotidianamente, e anche i vicoli adiacenti sono presi d’assalto. I graffiti percorrono praticamente tutta via degli Orafi, e anche i lungarni non vengono risparmiati: l’imbocco di ponte di Mezzo che affaccia su Piazza Garibaldi è imbrattato da scritte nere. Prima, in via dei Rigattieri, ci si imbatte in una colonnina dell’elettricità interamente ricoperta da manifesti abusivi. Superando il fiume si entra nel cuore della street art in salsa pisana: in via del Moro murales e affissioni si seguono senza soluzione di continuità, e in via Kinzica i disegni incorniciano ciò che rimane degli sportelli distrutti dei contatori di alcune abitazioni. Lo spettacolo che si distende davanti agli occhi arrivando di fronte ai locali occupati dal Cinema Ariston fino al 19 aprile del 2007, data della chiusura del primo multisala cittadino, è desolante.

Adesso l’ingresso è tristemente sbarrato da inferriate che custodiscono resti di bivacchi, scritte e manifesti di ogni tipo, calcinacci e macerie. Il giro di perlustrazione taglia in perpendicolare Corso Italia per arrivare in via del Cottolengo, dove altri manifesti sfruttano gli sportelli dei contatori per fare "bella" mostra di sé. Neanche i dissuasori di traffico posizionati al termine della via vengono risparmiati dall’estro creativo degli artisti, impegnati anche a rendere variopinta l’intera via Mazzini, da anni inserita in un vero e proprio programma di creazione di graffiti. Il che, a dire la verità, in parte consente di nascondere le altre brutture di questa strada: intonaco scrostato, mura sporche, case sfitte in grave stato di abbandono. Non siamo proprio sicuri di voler scomodare Voltaire e la sua idea di scrittura in questa passeggiata attraverso la città. © RIPRODUZIONE RISERVATA