GABRIELE MASIERO
Cronaca

Caso Scieri, il legale di Antico: "Riconosciute le nostre ragioni"

Parla il difensore del sottufficiale assolto per non aver commesso il fatto dall’accusa di omicidio del parà morto alla Gamerra

Antico esce dal tribunale preceduto dal suo avvocato

Antico esce dal tribunale preceduto dal suo avvocato

Pisa, 1 dicembre 2021 - "Le sentenze non si commentano, si rispettano. Ma possiamo dire, in attesa di leggere con attenzione le motivazioni dell’assoluzione, che sono state riconosciute le nostre ragioni. Le stesse che Andrea Antico dice da oltre 20 anni". Ha aspettato 24 ore prima di commentare l’esito del rito abbreviato l’avvocato Fiorenzo Alessi, che insieme al figlio Alberto ha difeso il sottufficiale dell’esercito assolto per non aver commesso il fatto dall’accusa di omicidio volontario nel processo per la morte in circostanze ancora non chiarite di Emanuele Scieri, il paracadutista siracusano trovato morto il 16 agosto 1999 nella caserma "Gamerra" .

"L’ho fatto - ha detto - perché a caldo si rischia sempre di far prevalere l’emotività a un’oggettiva valutazione dei fatti e perché le aule di tribunale non sono né stadi con tifoserie contrapposte, né arene dove vanno in scena corride". Il sottufficiale dell’esercito, invece, ha preferito invece lasciare ai suoi difensori la possibilità di spiegare e di fare valutazioni sulla sentenza pronunciata dal giudice Pietro Murano. "Il 13 agosto quando Scieri precipitò dalla torre di prosciugamento dei paracadute trovando la morte - ha spiegato l’avvocato Alessi - Antico non era in caserma perché era partito il giorno prima e quindi lui non ha mai neppure conosciuto il povero Emanuele. Lo ha sempre detto e lo abbiamo fatto presente anche alla procura con elementi prodotti in giudizio e raccolti nel corso delle nostre indagini difensive. Ma evidentemente la pubblica accusa ha ritenuto di non dovere neppure considerare o verificare queste circostanze. E questo dispiace". Il legale, infatti, ha spiegato che il militare, "è l’unico dei tre imputati di omicidio ad avere continuato a svolgere il suo servizio nell’Esercito e questa vicenda lo ha probabilmente danneggiato nella sua carriera perché la procura ha dato ascolto solo alle dichiarazioni di alcuni testimoni che evidentemente per il giud ice non erano attendibili".

Alessi, infine, ha sottolineato che "non stava in piedi neppure la narrazione dell’accusa secondo la quale Antico era parte di un gruppo di nonni violento, visto che il sottufficiale non è riuscito a diventare paracadutista proprio perché non ha superato le prove fisiche richieste: lui il giorno della morte di Scieri non era in caserma, e noi abbiamo provato a sostenerlo con elementi oggettivi desumibili dagli atti". Quegli atti (perizie video, analisi dei prelievi effettuati dal suo conto corrente attraverso il bancomat prima di andare in licenza e testimonianze) , che secondo la difesa, invece la procura non ha voluto prendere in considerazione e che invece il giudice ha riconosciuto suffici enti per smontare l’accusa di omicidio volontario in concorso.