Nella bellissima cornice della Chiesa di San Matteo addobbata a festa si è svolto il tradizionale pranzo di Natale organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio con oltre 160 amici, tra ospiti e tante persone che hanno aiutato il servizio e la preparazione del ricco menù: antipasti etnici, lasagne, polpette, lenticchie e purè, frutta fresca e secca, dolce e spumante.
Come in tantissimi altri paesi del mondo, in una tavola di oltre 200.000 persone, anche a Pisa è stato un pranzo in famiglia: tra i partecipanti molte famiglie, italiane e straniere (provenienti da diversi quartieri e due arrivate anche da Pontedera), con cui forte è l’amicizia da anni, studenti della Scuola di lingua italiana della Comunità di Sant’Egidio, di oltre 15 diverse nazionalità, che nei mesi scorsi hanno realizzato e lanciato il libro “A piccoli passi per Pisa”, anziani amici ed ospiti della residenza Villa Isabella.
All’inizio del pranzo Sonia Sbrana, della Comunità di Sant’Egidio, ha salutato i presenti: "La chiesa di San Matteo – ha detto - è vestita a festa per questo Natale che abbiamo desiderato fosse una festa per tutti … ci siamo raccolti insieme perché abbiamo tutti bisogno di vedere, vivere e fare cose belle! Siamo storditi dalla violenza, dalla contrapposizione, dall’insicurezza e dalla guerra, ma chi entra qui in questa chiesa oggi vede tante persone di età, di provenienza, di cultura e religioni diverse che stanno bene insieme!". Il pranzo è infatti immagine di un riscatto possibile da situazioni in cui si è caduti, prima di tutte la guerra che ti toglie tutto e da cui si è costretti a fuggire; è immagine di una città diversa, dove si vive l’incontro sereno, solidale, entusiasmante, tra mondi diversi e si sta bene insieme, come a tavola, perché c’è calore e solidarietà.
Per ognuno c’era un posto pensato ed un segnaposto con il proprio nome. Al termine del pranzo Babbo Natale non ha dimenticato nessuno: tra la gioia di tutti i presenti ha portato a ciascuno un regalo, scelto uno per uno.
Molti i volontari che hanno aiutato i giorni precedenti ed il giorno stesso cucinando, servendo ai tavoli, scegliendo e impacchettando i regali. Tra loro giovani e meno giovani, nuovi italiani che frequentano la scuola di lingua e cultura italiana, famiglie e lavoratori pisani. Molti di loro hanno letto e sentito dell’iniziativa e hanno contattato la comunità per aiutare, altri con fedeltà tornano ad alimentare il calore di questa festa tutti gli anni.
La Comunità di Sant’Egidio desidera ringraziare tutti quanti hanno aiutato, i volontari, quanti hanno donato cibo e regali, AV Service e Floricultura Michelucci per l’allestimento.