FRANCESCA BIANCHI
Cronaca

"Salviamo i pini sull’Aurelia". Diciotto associazioni in campo

Nel mirino degli ambientalisti l’intervento di potatura considerato: "Scorretto, drastico e invasivo". I problemi in zona Camp Darby e nel tratto da viale delle Cascine a Madonna dell’Acqua. .

Un intervento "drastico e altamente invasivo". Non solo: "tecnicamente scorretto" in termini di sicurezza. Diciotto associazioni scendono in campo per "salvare" i pini lungo la statale Aurelia in zona Camp Darby e quelli che si trovano nel tratto da viale delle Cascine a Madonna dell’Acqua. La lettera di denuncia – firmata dalle associazioni – è stata inviata ad Anas, Carabinieri Forestale, Soprintendenza, Ente Parco, Provincia di Pisa, lo scorso 9 novembre. A reagire, subito, è stata la Soprintendenza che ha a sua volta scritto al Comune per avere chiarimenti. E anche il Parco si sarebbe messo in moto.

"L’intervento di potatura – afferma la cordata di associazioni con il loro portavoce Marco Dinetti, responsabile Ecologia urbana Lipu – ha compromesso irrimediabilmente le caratteristiche delle chiome, il cui volume è stato praticamente dimezzato, con il taglio di numerose branche e rami, anche di grandi dimensioni. Tale intervento non può essere considerato tecnicamente corretto, come peraltro sottolineano due pareri di accademici del settore interpellati nell’occasione, rispettivamente delle Università di Pisa e di Palermo. Le potature drastiche peggiorano la stabilità degli alberi e quindi vanno a discapito della sicurezza pubblica. Tra l’altro i pini non sono capaci di emettere nuovi rami dai tagli, e reagiscono crescendo in altezza, cosa che determina la "filatura" del tronco, che diviene quindi più lungo (risultando quindi più vulnerabile ai venti e potendo in caso di cedimento intercettare un raggio maggiore). Inoltre dai tagli - soprattutto se di grandi dimensioni - entrano parassiti, funghi e altri patogeni che raggiungono pure le radici, destabilizzando la pianta. Senza contare il danno al paesaggio e alla biodiversità, e la riduzione consistente dei benefici offerti dal verde urbano e periurbano, quali ombra, produzione di ossigeno, filtro per l’inquinamento, captazione delle piogge e altro".

Le associazioni parlano che di "numerose le leggi e le linee-guida violate". La richiesta è che le potature "vengano immediatamente bloccate, e che interventi del genere non abbiano più a ripetersi, né in questi ambiti né in qualunque altro contesto territoriale, sia pubblico che privato. Al tempo stesso è stato richiesto un incontro, allo scopo di individuare i migliori approcci e le tecniche di gestione sostenibile delle alberature e degli ambienti infrastrutturali". Queste le associazioni firmatarie: Lipu - BirdLife Italia, Italia Nostra Pisa, Italia Nostra Firenze, gruppo lavoro sul verde urbano, Italia Nostra Versilia, Legambiente Versilia, Comitato Alberi Viale IV Novembre Empoli, Gruppo Facebook Difensori della Natura, Comitato Ambiente Siena, Tree Protection Commission,,Centro Parchi Internazionale Roma, Gruppo Alberi Sacri Roma, Comitato Salviamo le Querce di Pesaro, Associazione Futuro Semplice, Comitato La Voce Degli Alberi Pietrasanta, Comitato No Cubone Livorno, Coordinamento per la salvaguardia del Parco Pertini e Ospedale storico Livorno, Comitato Bosco urbano Rosignano, Comitato Trasparenza Rosignano.