"Salvare la carrozza di Garibaldi. I tarli stanno divorando la Storia"

L’appello di un appassionato a Palazzo Gambacorti: "Disponibile a pagare io il trattamento anti

La carrozza di Garibaldi, grande cimelio risorgimentale esposto nell’atrio del Comune di Pisa, è piena di tarli e deve essere restaurata". È questa la denuncia di Luca Giannelli, cittadino di Montignoso appassionato della figura storica dell’Eroe dei due mondi, che ogni volta che passa a Pisa non manca di visitare la carrozza con cui il generale si spostava, trovandola però in uno stato poco decoroso. "A occhio si vede molto bene - afferma Giannelli - ci sono fori pieni di tarlie il legno cade a terra. Continuando così c’è il rischio che questa carrozza sparisca. Già da due o tre anni ho fatto presente la situazione, scrivendo alla segreteria del sindaco che mi ha sempre ribadito come loro non fossero competenti in materia, poiché se ne occupava la Soprintendenza. Però in tutto questo tempo non ho visto miglioramenti. Sarei quasi disposto - conclude Luca Giannelli - a pagare io un trattamento di disinfestazione per dare il giusto riguardo a questo importante cimelio".

La carrozza è un pezzo di storia del generale Garibaldi, che, operato a Pisa nel 1862 per la famosa ferita all’Aspromonte, è rimasto zoppo e ha avuto bisogno di un mezzo di trasporto. La carrozza è stata realizzata con delle caratteristiche tecniche pensate per uso militare, al punto che aiutò il generale Garibaldi a spostarsi tra i fronti del Trentino durante la terza guerra d’indipendenza italiana. Il mezzo porta con se anche il ricordo della battaglia di Bezzecca, poiché è ancora visibile sul mantice della carrozza il foro di un proiettile. Il mezzo è stato poi regalato dall’Eroe dei due mondi a Giosafatte Baroni, garibaldino pisano che prima di morire ha donato il cimelio alla città di Pisa. La carrozza è stata per anni custodita alla Domus Mazziniana, per poi essere spostata nell’atrio del Comune di Pisa, dove è tutt’ora esposta.

"Mi attiverò per avere informazioni in merito - afferma il professor Pietro Finelli, direttore della Domus Mazziniana pisana - e se possiamo fare qualcosa per supportare il Comune, che è il legittimo proprietario della carrozza, ben venga. Si tratta di aspetti tecnici che andranno valutati insieme a Comune e Soprintendenza, ma posso assicurare l’impegno della Domus a offrire tutto il nostro supporto per la restaurazione del bene, qualora le sue condizioni lo richiedessero. Noi abbiamo ospitato la carrozza fino al 2011 e c’è la nostra piena disponibilità a collaborare per conservarla e valorizzarla. Se poi si dovesse trovare una nuova collocazione del bene - conclude Finelli - saremmo felicissimi di ospitarla".

Mario Ferrari