Roberta Ragusa, il marito condannato ricorre alla Corte Europea e nomina una criminologa

L'annuncio dal carcere di Massa, dove Logli sta scontando la pena

Antonio Logli e Roberta Ragusa

Antonio Logli e Roberta Ragusa

Pisa, 23 giugno 2020 - Continua a proclamare la sua innocenza. E ora annuncia il ricorso alla Corte europea dei diritti dell'Uomo. Dopo la condanna a 20 anni confermata anche dalla Cassazione ormai un anno fa, Antonio Logli scrive dal carcere di Massa, dove è detenuto. E' lui secondo i tre gradi di giudizio l'assassino della moglie Roberta Ragusa, che sparì nel gennaio del 2012.

Antonio Logli scrive: "Sono innocente. Sono completamente estraneo alla sparizione di Roberta che manca ogni giorno sia a me che ai miei figli. È per questo motivo che ho deciso di rivolgermi anche alla Corte Europea dei diritti dell’Uomo”.

Logli respinge anche le accuse di chi dice che i suoi figli sono stati manipolati: “Ho letto considerazioni che ritengo tendenziose – per usare un eufemismo – che coinvolgono non soltanto la mia persona, ma anche e soprattutto quella dei miei figli, in particolare Daniele. Voglio smentire categoricamente il fatto che mi viene imputato, di averli plagiati con i miei discorsi e comportamenti”.

E intanto il pool difensivo di Logli si allarga. Con l'avvocato Enrico Di Martino ha allargato il pool difensivo con la nomina di una criminologa, Anna Vagli

“Con l’Avvocato Di Martino – dice Anna Vagli – stiamo lavorando a nuovi spunti investigativi. La Corte Europea non è l’unica strada che stiamo valutando. Quanto al mio incarico, per il momento posso soltanto dire che lo svolgerò con la professionalità e la determinazione che mi contraddistingue”. L