Roberta Ragusa, "Le ricerche sono state fatte a caso". Le intercettazioni tra Logli e Sara

Roberta Ragusa

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Pisa, 23 giugno 2020 - Mentre Antonio Logli, dal carcere di Massa, con il suo avvocato, Enrico De Martino, lavora ad una potenziale richiesta di revisione del processo, la trasmissione "Quarto Grado" è tornata sul giallo di Roberta Ragusa proponendo alcune intercettazioni dei dialoghi tra Logli e Sara Calzolaio sulle ricerche della mamma scomparsa da Gello nella notte tra il 12 ed il 13 gennaio 2012 e mai più ritrovata. I due parlano, toccando vari aspetti, di ricerche "fatte a caso". In buona sostanza senza approfondimenti neppure nelle zone più importanti, come il monte sia sul versante pisano che su quello lucchese. A commentare in studio le parole di Logli e della Calzolaio, in riferimento alla ricerche, c’era Rino Sciuto Sciuto, l’ex investigatore del Ros dei carabinieri - crimini violenti, che per mesi ha seguito Antonio Logli, il marito di Roberta Ragusa che ha spiegato come le ricerche della donna siano state fatte in maniera capillare: "Per noi del Ros, in questo caso, le ricerche sono state il nostro fiore all’occhiello". "Non abbiamo lasciato nulla di intentato", ha detto Sciuto annunciando l’uscita del suo libro sul caso: "Roberta Ragusa, l’amica che non ho mai conosciuto - Diario di un investigatore", in cui Sciuto racconta i suoi quattro anni del dissipare le ombre dal mistero di Gello.

Intanto Logli  – condannato in via definitiva a 20 anni di reclusione per omicidio e distruzione del cadavere – continua a proclamarsi innocente ed ha chiesto al suo avvocato di fare tutto quello che la legge consente per poter riaprire il caso magari trovando un nuovo super testimone.

C. B.