Rischia di soffocare. Lo salva in fila alla Coop

Antonello Nonpenso ha il ristorante Modus in centro: "Per aprirlo ho dovuto fare un corso di primo soccorso. L’uomo era già cianotico"

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di Antonia Casini

"Affoga!". Le urla lo raggiungono mentre è alla cassa. A gridare è la commessa accanto che richiama l’attenzione di chi può. E lui, che ha fatto un corso di primo soccorso per aprire il ristorante Modus Bibendi in via Cavalca a Pisa, oltre a potere, sa anche che cosa fare. Antonello Nonpenso ha salvato la vita di Umberto, 84 anni, che stava soffocando. E’ successo venerdì intorno alle 12.30 alla Coop di Cisanello. Ieri mattina, la moglie dell’uomo sopravvissuto all’incidente, Gabriella, ha telefonato a "questo angelo per ringraziarlo. E lo faccio anche ora pubblicamente. Pur non essendo un medico, è intervenuto subito conoscendo anche le mosse giuste. Adesso mio marito, che mi ha riferito che stava mangiando una frittella di riso, è ricoverato per problemi pregressi, ma, appena sarà dimesso lo chiameremo insieme".

Signor Antonello, com’è andata? Ci racconti.

"Avevo terminato la spesa e stavo aspettando il mio turno per pagare, di fianco a me la cassiera ha indicato un signore che aveva mangiato un pezzo di dolce andato poi di traverso".

E a quel punto?

"Mi sono avvicinato e ho visto che non stava respirando, il boccone si era bloccato. Ho tentato prima la manovra di Heimlich (una procedura d’emergenza di disostruzione delle vie aeree, ndr) ma la situazione non è migliorata. Il signore era svenuto. L’ho allora adagiato per terra, messo su un fianco e ho cercato con le dita di introdurmi nella bocca, ma aveva, come accade in questi casi mi hanno spiegato, la mandibola serrata. Ho provato più volte e alla fine è riuscito a espellerlo".

Temeva che non ce l’avrebbe fatta?

"Per un attimo ho avuto paura, perché era già viola. Per fortuna ha ripreso subito colore. Dopo 5 minuti è arrivata l’ambualanza: era stato il personale del supermercato a contattare il 118. Lo hanno portato in ospedale per controlli di routine, ma è stato lui stesso a telefonare alla moglie per avvisarla, era in grado di parlare".

Ha mantenuto la calma.

"Mi sono comportato come chiunque in quel contesto avrebbe fatto".

Non è un medico, come fa a conoscere i passi da compiere in caso di necessità?

"Ho seguito un corso necessario per aprire l’attività che ho in centro".

Che cosa le ha detto il signor Umberto appena è riuscito a riprendere fiato?

"Lo abbiamo messo a sedere: era sotto choc, ma è riuscito a dialogare con la moglie. Mi ha ringraziato. Mi sono ritrovato accanto a lui, se non ci fossi stato io qualcun altro avrebbe preso il mio posto".