
Anche i balneari pisani scendono in piazza. Nella giornata di oggi una delegazione sarà presente a Roma alla mobilitazione nazionale indetta dal Sindacato italiano balneari davanti alla sede del Ministero dello Sviluppo Economico, in concomitanza con l’audizione con il ministro Massimo Garavaglia il quale ha convocato i rappresentanti delle associazioni di categoria per condividere con loro i contenuti della riforma a cui intende lavorare il governo Draghi. L’idea dunque è possa arrivare un decreto o un disegno di legge già entro la fine di gennaio, parallelamente alla mappatura del demanio marittimo stabilita dal decreto concorrenza. Ombre che si allungano e che potrebbero portare all’indizione delle gare per la riassegnazione delle spiagge nel giro di poco. "Siamo veramente angosciati per il nostro futuro e non dobbiamo lasciare niente di intentato per salvare gli stabilimenti e le imprese del nostro litorale", queste le parole cariche di preoccupazione del presidente del Sib Confcommercio Pisa Fabrizio Fontani.
"Il Governo – spiega - presenterà la bozza di una legge di riforma per l’affidamento delle concessioni demaniali marittime, dopo la recente sentenza del Consiglio di Stato che ne ha annullato la proroga al 2033 e imposto la riassegnazione tramite gare pubbliche entro dicembre 2023. Un’accelerazione dei tempi che ci lascia quantomeno perplessi. Andiamo quindi a Roma per far valere le nostre ragioni e le nostre richieste, in primis lo spostamento della data del 31 dicembre 2023. Siamo disponibili ad affrontare un percorso condiviso, ma a condizioni giuste ed eque, non è pensabile che le imprese che hanno fatto investimenti possano rientrare nel giro di soli due anni! Questa sentenza decreterebbe la fine di migliaia di imprese a carattere familiare e di un modello di accoglienza che ha fatto la storia del nostro territorio". Imprese che sono una parte fondamentale dell’economia pisana e che in questo momento sono di fatto ‘paralizzate’, con conseguenze di non poco conto anche su tutto l’indotto del settore.
"Oltre a questo aspetto per noi imprescindibile – prosegue Fabrizio Fontani (foto) - la legge di riforma dovrebbe riconoscere la professionalità degli attuali concessionari, il valore delle aziende e gli investimenti fatti in questi anni negli stabilimenti come parametri per l’assegnazione, oltre a prevedere giusti indennizzi. Non riusciamo davvero a capacitarci di come in un così grave momento di crisi economica ed emergenza sanitaria che sta lacerando le imprese il Governo si affretti con una tempistica illogica a disciplinare le concessioni degli stabilimenti balneari, e ci chiediamo se il presidente del consiglio Draghi avverta davvero questa insopprimibile esigenza".
F.B.