
Un furto insolito – quello di 35 catalizzatori delle marmitte di altrettanti tra camion e camioncini per la raccolta dei rifiuti – è avvenuto, nella notte tra sabato e domenica, nel deposito dei mezzi di Geofor, a Ospedaletto. Nonostante la presenza di telecamere e guardie private, qualcuno è riuscito a intrufolarsi e a mettere in atto, in tutta calma, un furto sicuramente premeditato e ragionato a tavolino. Perché per asportare e segare a mano, così come sembra, i 35 tubi occorrono tempo, destrezza e strumenti adatti.
I responsabili Geofor hanno subito fatto denuncia ai Carabinieri. Il danno si aggira intorno ai 30mila euro, circa mille euro per marmitta. La scoperta è avvenuta ieri mattina alle 5.30, quando il personale dell’azienda, entrato in servizio, si è subito reso conto che, dagli automezzi erano stati tagliati i catalizzatori presenti sulle marmitte di scarico. Ieri mattina, quindi, i servizi programmati in città hanno subìto dei ritardi perché è stato necessario trovare la disponibilità di altri mezzi. Nel frattempo, Geofor ha interessato del problema i suoi fornitori per acquistare i pezzi di ricambio.
Per quanto riguarda i servizi dei prossimi giorni, l’azienda fa sapere di essere al lavoro per "pianificare ogni possibile azione, coinvolgendo le altre società del gruppo Retiambiente, al fine di reperire mezzi di scorta con caratteristiche simili". Il personale di Geofor sta inoltre rimodulando i servizi, "utilizzando su più turni tutti gli automezzi disponibili".
Un furto insolito ma non isolato e che riguarda da tempo, con una vertiginosa crescita, anche le auto in sosta in molte città italiane ed estere. Di recente a Lucca, un furto fotocopia si è registrato su 53 mezzi di Ersu, l’azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti e, sempre i mezzi della nettezza urbana, sono finiti nel mirino un mese fa a Massa e poi a Carrara. Perché rubare proprio i catalizzatori? Perché – spiegano gli specialisti – all’interno di questi catalizzatori ci sono metalli preziosi come platino, palladio e rodio. Da ogni marmitta si possono recuperare 1,5 g di platino, 0,6 g di palladio e 0,02 g di rodio; in alcuni casi si può arrivare a 3 grammi di palladio. In base alle quotazioni dei metalli, ogni pezzo rubato può quindi rendere sul mercato nero dai 100 ai 300 euro.
Subito informato ieri mattina dai responsabili di Geofor, l’assessore all’Ambiente, Filippo Bedini, commenta: "Si tratta di un fatto gravissimo che fa emergere alcune criticità, ma soprattutto mette in difficoltà per i prossimi giorni il servizio di igiene urbana e raccolta rifiuti. Inviteremo l’azienda a fare tutte le azioni necessarie per arrivare a scoprire i responsabili, assieme alle forze dell’ordine, e ringraziamo tutto il personale di Geofor, dai dirigenti, ai funzionari e gli operai, per quanto potranno fare per ridurre al minimo le ricadute negative sul servizio, purtroppo inevitabili visto l’accaduto". "Faccio appello – aggiunge Bedini - al buonsenso e alla pazienza dei cittadini rispetto a disagi e modifiche negli orari della raccolta e dei passaggi dei mezzi. Entro martedì, l’azienda riuscirà a reperire circa 15 pezzi di ricambio, è comunque prevedibile che il servizio, per qualche giorno, presenterà dei rallentamenti finché il parco macchine non sarà reintegrato".