Pisa dirà addio al suo ospedale in centro alla fine del 2027, anche se non è escluso che possa restare nell’area ex Santa Chiara un piccolo presidio sanitario di primo soccorso per residenti e turisti. Ma il futuro di quella zona si decide oggi e la procedura internazionale lanciata da Finso conta di raccogliere idee e possibili investitori entro fine anno. È un processo di valorizzazione di una delle aree più pregiate non solo di Pisa, ma di tutta la Toscana costiera. La rigenerazione urbana di oltre 10 ettari di superficie contigua al sito Unesco di piazza dei Miracoli. Una partita urbanistica destinata a segnare in modo indelebile il futuro della città, che cambierà il suo volto, ammirato da secoli, per assumerne uno nuovo più moderno e funzionale. Per questo il progetto guarda al futuro della società uscita dalla pandemia. "Resilienza, ecologia, sviluppo inclusivo, nuovi e riscoperti modi di vivere - si legge nelle linee guida - diventano temi cruciali da sviluppare nel masterplan di valorizzazione dell’area dove devono trovare spazio socialità, verde, cultura dei luoghi e dello stare bene, vivere con gli altri, creare una cultura del condiviso".
Servirà quindi "un masterplan funzionale a individuare modelli di costruzione di città resiliente, inclusiva e sostenibile, assegnando un ruolo chiave al concetto di abitare i luoghi" creando, in estrema sintesi, "un quartiere smart, in grado di garantire un’elevata qualità di vita ai suoi abitanti grazie anche all’utilizzo di soluzioni e sistemi tecnologici connessi e integrati tra loro".
"Il nostro obiettivo - assicura Salvatore Esposito, amministratore delegato di Finso - è quello di raccogliere idee e possibili investitori che lavorino in linea con i nostri principi ma anche con quelle che saranno le indicazioni del Poc, il Piano operativo comunale, che l’amministrazione sta delineando in queste settimane. Con l’amministrazione, il proprietario dell’area e tutti gli altri enti pubblici abbiano un’interlocuzione costante. Le destinazioni d’uso conclusive dei volumi presenti nel complesso monumentale di Santa Chiara terranno conto di queste indicazioni, ma anche del fatto che il piano di rigenerazione urbana si fonda su esigenze più moderne, rispetto al piano originario, ma soprattutto che dovrà essere sostenibile, non solo sotto il profilo ambientale adattandosi ai cambiamenti climatici, ma anche dal punto di vista finanziario per l’investitore privato che verrà selezionato".
Gab. Mas.