Quindici anarchici super sorvegliati Ecco cosa c’è dietro quelle scritte

Un piccolo gruppo di persone note alle forze dell’ordine che ne seguono abitudini e frequentazioni. Alcuni di loro attivi da più di vent’anni e accostati anche alle Cor, le Cellule di offensiva rivoluzionaria

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di Gabriele Masiero

Sono una quindicina gli anarchici tenuti sotto stretta osservazione dagli investigatori pisani. Un piccolo gruppo di persone note da anni, ma che con l’innalzamento dell’allerta dovuto alle recenti azioni violente nel nome di Alfredo Cospito, l’anarchico rinchiuso al 41bis, sono tornati a essere osservati speciali. Se ne seguono le frequentazioni, le abitudini, gli incontri, le assemblee o le iniziative politiche che frequentano.

E su questo gruppo di persone, giovani e meno giovani, ora si concentra l’attività degli inquirenti. Un lavoro discreto, a distanza. Del resto, è il ragionamento che trapela da polizia e carabinieri, sono loro gli autori delle recenti scritte apparse in città e inneggianti appunto all’anarchico nato a Pescara e residente a San Salvario, effervescente quartiere torinese tra politica e movida. Gli attentati, ma gli anarchici le chiamerebbero "azioni dirette", degli ultimi giorni, sono nel nome di Cospito e di una rinnovata guerra allo Stato contro il regime detentivo assegnato a quello che gli inquirenti ritengono uno dei leader della fai, la federazione anarchica informnale considerata un associazione per delinquere con finalità di terrorismo. Gli anarchici pisani, alcuni di loro attivi da più di vent’anni e accostati anche alle Cor, le Cellule di offensiva rivoluzionaria, che tra il 2003 e il 2004 si resero protagonisti di attentati incendiari e minacce ai giornalisti (il nostro Federico Cortesi ricevette un proiettile in busta chiusa), non hanno mai rinnegato la loro idea e hanno partecipato a iniziative, proteste, assemblee, manifestazioni senza per questo aderire all’ala più dura. Tuttavia, è la prudenza che emerge da ambienti investigativi, "il modus operandi degli insurrezionalisti è quello di partecipare e tacere e semmai passare, anche individualmente, alle azioni dirette per poi rivendicarle anche in modo differito". Ecco perché in questi giorni è cresciuta sensibilmente l’attenzione delle forze dell’ordine sul mondo che gira intorno al Garage anarchico, la sede del movimento in Chiassetto Santa Ubaldesca (zona San Martino), evoluzione diretta dell’originario circolo anarchico-ecologista Il Silvestre. In Toscana i legami più stretti sono per lo più con l’area apuana, ma d’abitudine gli anarchici non usano il web o i social per comunicare, ecco perché tracciare una rete di relazioni e legami è per gli inquirenti ancora più complicato.