
Cappello, occhiali da sole, sciarpa. Luig Zabara, l’ex commilitone di Frosinone, è stato presente all’udienza preliminare, la prima vera che si tiene a Pisa di questa nuova inchiesta. Poche le parole pronunciate sia all’inizio che alla fine dalla difesa. Perché lo dicono anche gli avvocati che siamo appena al principio. "E’ stata un’udienza tecnica – commentano i suoi legali Maria Teresa Schettini e Andrea Di Giuliomaria – relativa solo alla costituzione delle parti che ha confermato, come avvenuto dinanzi al tribunale militare di Roma, l’illegittimità della richiesta di costituzione di parte civile dell’associazione "Giustizia per Lele". "Siamo ancora alle battute iniziali di una vicenda che, prima di tutto, dovrà trovare nella pronuncia della Corte di Cassazione, il suo giudice definitivo". Mancano ormai pochi giorni alla pronuncia che sarà la prossima settimana, il 23 febbraio. Era stato lo stesso Di Giuliomaria a denunciare il conflitto di giurisdizione che ha obbligato il gup di Roma alla trasmissione degli atti alla Suprema Corte. Sul punto il pubblico ministero Isacco Giustiniani aveva ribadito le ragioni della Procura militare secondo cui i tre avrebbero agito per cause non estranee al servizio e alla disciplina militare.
Zabara, Panella e Antico sono accusati a Pisa dell’omicidio pluriaggravato del 26enne parà siracusano Emanuele Scieri, trovato morto alla caserma Gamerra il 16 agosto del 1999. L’ex generale della Folgore Enrico Celentano (tutelato dall’avvocato Francesco Virgone) e l’ex aiutante maggiore Salvatore Romondia (seguito dalla penalista Barbara Druda) devono invece rispondere di favoreggiamento.
Antonia Casini