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Promuovere le scienziate: "Una delle nostre priorità"

La numero uno della Sant’Anna: "Abbiamo investito molto per l’accoglienza anche in termini di spazi, ma non basta. Partire dagli asili e dai libri di testo".

Un momento dell’accoglienza (. foto Elena Pardini per Valtriani

Un momento dell’accoglienza (. foto Elena Pardini per Valtriani

Il colpo d’occhio delle candidate e dei candidati che ieri hanno sostenuto la prima prova scritta di ingegneria per entrare alla Sant’Anna denota come ci sia ancora molto da fare per avvicinare le ragazze allo studio delle materie Stem (scienze, tecnologia, ingegneria e matematica). Ma dimostra anche che, rispetto a qualche anno fa, i passi avanti ci sono stati. La rettrice della Scuola Sant’Anna, Sabina Nuti, è stata una delle artefici di questo miglioramento, grazie all’impegno, suo e dell’Ateneo, per contribuire ad avvicinare le giovani alle materie scientifiche, anche se, ammette, "la strada da percorrere è ancora tantissima".

Pensa ci sia davvero molto da fare?

"Non può essere la presenza di alcune ragazze in più nei nostri corsi a darci tranquillità e definire questo problema risolto. C’è un grosso cammino da fare, e molti devono percorrerlo".

Quali sono i giusti compagni di viaggio?

"Prima di tutto la formazione primaria. Molti degli ostacoli alla presenza femminile nelle stem provengono proprio dagli stereotipi e dai preconcetti fin dai primi anni di scuola. Serve un cambiamento culturale che parta da famiglie e scuola per non tarpare le ali a ragazze che possono avere competenze e capacità che hanno da sviluppare in questi ambiti".

La Sant’Anna è in prima linea su questo tema, sente che potete fare qualcosa di più?

"Senz’altro. Benché in questi anni il numero di allieve, ricercatrici e docenti nelle materie scientifiche stia crescendo, ci preme riflettere sui metodi educativi e sui testi di selezione che, per le stem, sono declinati in un linguaggio troppo maschile e allontanano, per le modalità con cui sono pensati, le donne".

Insomma, lei progetta un ateneo sempre più accogliente e inclusivo. Per temi ma anche per spazi.

"Sì. L’obiettivo della Scuola negli ultimi anni è stato quello di aumentare i posti disponibili per le nostre allieve e allievi di Scienze Sociali e Scienze Sperimentali. Grazie anche all’aiuto di aziende private e della fondazione ‘Il Talento all’Opera’, l’ateneo ha aumentato i posti disponibili agli studenti. Questo è stato reso possibile grazie anche a strutture adeguate".

Nell’ultimo anno, infatti, sono state molte le novità.

"Certo, ricordo le acquisizioni alle aste giudiziarie dei due ex alberghi Relais dell’Orologio e Relais dei Fiori e, soprattutto, del nuovo campus di Santa Croce in Fossabanda che aprirà a ottobre e ci permetterà di mettere a disposizione altri 70 posti letto. Infine...".

Dica.

"Noi ci muoviamo continuamente per aumentare il numero di aule, laboratori, spazi per allieve e allievi e siamo anche all’opera per la ristrutturazione della biblioteca che raddoppierà i posti. Se non ci sono strutture non ci sono opportunità".

Mario Ferrari