Presto riaprirà l’Edicola di Libera "Ma adesso non lasciateci soli"

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Il Comune ha approvato il progetto della fornitura e posa in opera, oltre a procedere all’indizione dell’appalto stanziando nel complesso 96mila euro, per riapre l’Edicola di Libera in piazza Santa Caterina, dopo la rimozione avvenuta due anni fa su ordine dell’Asl per motivi igienico sanitari dell’edicola confiscata alla mafia e a lungo attiva in Borgo Stretto. Nel giro di poche settimana dunque tornerà in funzione un bene simbolo tra quelli confiscati alla mafia, anche se il progetto è tutto da scrivere nonostante un protocollo d’intesa siglato da tempo da Comune, prefettura, Università di Pisa e Libera, ma l’associazione avverte: "Definirla l’edicola di Libera è un’etichetta che ci è sempre stata stretta, perché nasconde il rischio di una delega: Libera non gestisce, promuove, e promuovere significa coinvolgere e chiamare ad una corresponsabilità tutte le istituzioni che hanno a cuore una cultura di legalità".

"E’ in questa ottica - prosegue l’associazione - che un anno e mezzo fa interloquimmo con l’Agenzia Nazionale per i Beni Sequestrati e Confiscati e segnalammo all’amministrazione la presenza di terreni confiscati a Marina di Pisa, per favorire l’avvio dell’iter di acquisizione al patrimonio del Comune. Alla segnalazione accompagnammo anche una bozza di idee di riutilizzo, frutto della elaborazione condivisa da diverse associazioni. A differenza di quanto avvenuto, ci sarebbe parsa normale un’interlocuzione nei mesi successivi, anche in occasione dell’approvazione del Regolamento comunale sul riutilizzo dei beni confiscati, almeno alla luce del percorso di confronto sul futuro dell’edicola". Insomma, l’associazione antimafia si aspetta "di poter procedere con un metodo condiviso, trasparente e partecipato, così come la legge impone e l’opportunità politica consiglia: senza un percorso condiviso di promozione della cultura dei beni confiscati, quei 90 mila euro non riapriranno l’Edicola confiscata alle mafie, ma un misero chiosco e se così fosse, forse, sarebbero bastati pochi euro per sistemarlo e non rimuoverlo per poi ricollocarlo a caro prezzo". "Siamo in cammino - conclude Libera - da quando all’inizio di gennaio 2020, oggi siamo in vista di un traguardo a cui abbiamo lavorato per anni, non senza fatiche o difficoltà, di concerto con Comune, prefettura e Università. Uno spazio di partecipazione importante per la città e per tutte le realtà che saranno chiamate a gestirlo sarà messo a disposizione di tutti, in continuità con il progetto dei ‘Saperi della legalità’ nato e vissuto con l’edicola".