Ponte dell’Immacolata: boom di prenotazioni "Negli alberghi +20%, superato il pre-Covid"

Il turismo torna in città: più italiani che stranieri. Ma i numeri sono buoni, gli albergatori: "Il carovita non batte la voglia di viaggiare"

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Bene, ma non benissimo. Non si è raggiunto l’overbooking (ovvero la sovraprenotazione) nelle strutture alberghiere, però senza dubbio i numeri del ponte dell’Immacolata parlano di una città ancora capace, e probabilmente sempre di più rispetto al pre-pandemia, di attrarre turisti. In buona parte quest’anno a fare la valigia per un week end fuori porta sono stati gli italiani, ma tra le prenotazioni alberghiere non mancano gli stranieri europei e extra-Ue. A fare da magnete, non solo le bellezze artistiche e culturali di cui si fregia la città, a partire dalla preziosa piazza dei Miracoli, ma quel pizzico in più è dato da una ricca offerta di eventi natalizi, mercatini e di luminarie che hanno acceso il Natale in città.

"Il ponte dell’Immacolata non ha deluso le nostre aspettative. Anche se - commenta Francesco Benedetti del Grand Hotel Duomo - non siamo al completo e ci resta qualche camera vuota siamo comunque soddisfatti delle presenze che superano di gran lunga quelle degli anni passati".

Un trend che è stato registrato anche da altri colleghi del settore. "Questo week end lungo di festa sta andando bene, ma non benissimo - evidenzia Roberto Tommasoni, direttore dell’Hotel Repubblica Marinara -. Quasi tutti abbiamo qualche camera vuota, ma per essere dicembre i numeri sono soddisfacenti. Rispetto ai due anni di pandemia è proprio un’altra era. A dicembre 2021 le camere prenotate in media erano circa il 57%. Ad un anno di distanza abbiamo raggiunto il 74%, con una netta prevalenza di turisti nostrani che batte di gran lunga la presenza degli stranieri (anche se in percentuale sono più degli anni scorsi)".

Per Tommasoni il grande flusso di turismo che è rimasto costante nei mesi autunnali è un fenomeno che lui stesso chiama “bolla emozionale“. "Dopo due anni di chiusure forzate è esplosa la voglia di libertà: viaggiare è diventato una priorità e i dati degli ultimi mesi lo attestano. Tuttavia, tutti i presupposti, in primis economici, per un eventuale crollo ci sono".

Ma per ora gli effetti di caro bollette e carovita sembrano non aver tolto la voglia ai turisti di spostarsi almeno per qualche giorno. Anzi. "Abbiamo registrato un aumento delle presenze nella nostra struttura del 20% rispetto al periodo pre-Covid. Anche se - dice Giacomo Baruzzo dell’Hotel Bonanno - tutto quello che abbiamo guadagnato a margine va nelle bollette, ma almeno andiamo avanti. C’è da sperare che questa tendenza prosegua fino a Capodanno e Befana, questo sarebbe per noi il più bel regalo di Natale".

Ilaria Vallerini