"Più idee e meno politica per migliorare la sanità"

Petrucci (Fdi) presenta la sua idea: "Formazione anche per gli specializzandi dei Pronto soccorso: avremmo 2 mila medici in più"

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di Gabriele Masiero

"Sanità e salute? Non è solo una questione di soldi. E’ necessario spendere meglio attraverso una seria programmazione, organizzazione, formazione e un diverso governo della sanità". Ne sono convinti il consigliere regionale, Diego Petrucci, e il capogruppo in Regione, Francesco Torselli, che ieri insieme al sottosegretario al ministero della Sanità, Marcello Gemmato, e altri relatori hanno animato la seconda edizione degli Stati Generali della Salute in Toscana organizzata da Fratelli d’Italia alle Officine Garibaldi. All’iniziativa sono intervenuti anche il sindaco Michele Conti, il membro del Comitato di indirizzo e controllo dell’Ars e amministratore unico di Farmacie comunali, Andrea Porcaro D’Ambrosio, il coordinatore infermieristico Aoup e membro del dipartimento nazionale di sanità di Fdi, Antonella Scocca, Daniele Pezzati (dipartimento sanità Fratelli d’Italia di Pisa) e la capogruppo in consiglio comunale, Giulia Gambini.

"Proponiamo di inserire nella formazione di tutti i medici specializzandi - suggerisce Petrucci - un percorso dentro i Pronto soccorso (ora è svolta solo dagli specializzandi che scelgono l’emergenzaurgenza), come già avviene in quasi tutti i Paesi occidentali: così si possono recuperare nei Pronto soccorso della Toscana 2 mila medici di supporto a quelli strutturati a costi molto bassi (1,2 milioni di euro) rispetto a 8 miliardi di euro di costi regionali per il sistema sanitario". Inoltre, secondo Torselli, "è necessario riportare la meritocrazia nella sanità regionale, visto che i risultati degli ultimi anni parlano di un buco di bilancio di oltre mezzo miliardo, e lo si fa sostituendo la figura monocratica del direttore generale con un collegio composto da direttore generale, direttore sanitario e direttore amministrativo, creando un organo di vigilanza composto da politica, sanità e operatori".

Il sottosegretario Gemmato ha assicurato l’impegno del Governo che "ha già deciso di aumentare i finanziamenti nei prossimi due anni di 4,5 miliardi di euro: 2,1 nel 2023 e 2,4 nel 2024, ai quali se ne aggiungeranno altri 2,6 nel 2025: a differenza dei tagli che ci sono stati nell’ultimo decennio prima della pandemia, quando a governare c’era sempre il Pd". Inoltre, ha osservato il sottosegretario, "il Governo non stravolgerà le Case di comunità che sono un pezzo significativo dei finanziamenti del Pnrr, ma riteniamo che siano necessari alcuni correttivi per farle funzionare bene anche negli anni a venire: ne arriveranno 1.350 in tutta Italia con una suddivisione di una struttura ogni 40 mila abitanti ma questo parametro non è comunque sufficiente a garantire un’adeguata sanità territoriale perché vi sono aree del Paese che non hanno questi numeri e rischiano di essere comunque tagliate fuori senza efficienti servizi sanitari". "Pertanto - ha concluso - ritengo non si debba escludere a priori l’integrazione con i medici di medicina generale, gli infermieri ma anche un rapporto con le farmacie presenti sul territorio e i singoli professionisti in uno schema che possa prevedere anche un regime di privato convenzionato con il servizio sanitario pubblico".