
Pisa: Università al top È ottava in Italia nella classifica Sale di 55 posizioni
L’Università di Pisa guadagna 55 posizioni nel QS World University Ranking, collocandosi al 349o posto a livello globale e 8a in Italia, grazie in parte alla riduzione del peso attribuito al rapporto tra numero di studenti e numero di docenti che finora penalizzava il modello italiano rispetto a quello anglosassone. Lo ha reso noto l’ateneo pisano precisando che "sui nuovi indicatori che misurano la rete di ricerca internazionale e l’impatto sulla società l’Università di Pisa si posiziona rispettivamente al 209o e 182o posto su scala globale". Tra i punti di debolezza dell’istituzione accademica pisana c’è l’internazionalizzazione (sia per gli studenti che per i docenti) e gli indicatori connessi alla conoscenza a livello internazionale delle attività di ricerca e formative. "L’Università di Pisa - ha concluso la nota - ha già messo in campo diverse attività per migliorare il proprio livello di internazionalizzazione, tra queste l’adesione a Circle U, l’alleanza universitaria europea di cui fa parte l’ateneo insieme ad altri 8 prestigiosi atenei europei. E stiamo lavorando per potenziare il rapporto con aziende e potenziali investitori nella ricerca e, più in generale, per migliorare le strategie di comunicazione".
L’ateneo pisano è da anni presente nei principali ranking internazionali, stilati da agenzie specializzate o testate giornalistiche. Queste classifiche hanno acquisito nel tempo una rilevanza sempre maggiore nell’affermare il prestigio degli atenei e sono diventati un punto di riferimento importante per tutti i portatori di interesse nei confronti delle istituzioni universitarie: studenti, ricercatori, aziende, organizzazioni ed enti governativi. Tuttavia i ranking sono il risultato di una combinazione di più fattori basata su criteri, qualitativi e quantitativi, che differiscono a seconda dell’ente valutatore. Per questo è importante mantenere una visione di insieme della posizione nelle principali classifiche e valutare attentamente punti di forza e di debolezza che emergono dai diversi indicatori nelle macroaree oggetto di valutazione, produzione scientifica, indicatori dimensionali, riconoscimenti e indagini reputazionali.
Le classifiche internazionali che, talvolta, anche tra gli addetti ai lavori, vengono prese con il giusto peso, restituiscono comunque una fotografia sulla reputazione internazionale degli atenei e rappresentano, comunque, una base di lavoro interessante per correggere criticità e approcci inefficaci. Sono insomma un termometro capace di misurare l’efficacia delle scelte fatte sia nel campo della didattica e della ricerca, ma anche relative ai servizi erogati alla componente studentesca o le politiche di gestione del personale docente, tecnico e amministrativo.