’Pisa Punto Zero’ Il progetto di Magnani "Lista civica? Forse Io non mi ritiro"

L’associazione dell’assessore alla Cultura Pierpaolo Magnani .

’Pisa Punto Zero’  Il progetto di Magnani  "Lista civica? Forse  Io non mi ritiro"

’Pisa Punto Zero’ Il progetto di Magnani "Lista civica? Forse Io non mi ritiro"

Cultura, politiche giovanili e digitalizzazione. Sono questi i pilastri dell’associazione culturale "Pisa Punto Zero" presentata dall’assessore alla Cultura Pierpaolo Magnani lunedì sera al Borderline di fronte ad una platea di circa duecento persone compreso il sindaco Michele Conti. Ma quello di Magnani sembra piuttosto un progetto politico fuori dal centrodestra. Una lista civica? "Forse" risponde aprendo un piccolo spiraglio sul suo posizionamento in campagna elettorale. Ma non c’è ancora niente di chiaro su quale forma prenderà: "Questo è un progetto alla ricerca di una casa - aggiunge Magnani - aperto a chi deciderà di sostenerlo". In un quadro ancora sgranato, una cosa però è certa "non mi ritiro dalla politica", dichiara. Magnani avrà tempo fino al 9 aprile per decidere se presentarsi alle elezioni con un soggetto diverso dalla Lega. Intanto, per sabato presso un locale delle Piagge alle 11 invita i cittadini per una "Colazione con Pierpaolo": molto di più di una semplice iniziativa culturale. Nel manifesto programmatico di "Pisa Punto Zero" definisce ancor meglio un progetto che "sta prendendo forma e che tra circa una settimana sarà più chiaro", precisa. Tre i colori che contraddistinguono i principali elementi di "Pisa Punto Zero": il bianco che rappresenta "la cultura in quanto luce contro l’oscurantismo e somma di tutti i concetti di cultura".

Il verde che è il colore della gioventù: "Abbattere tutte le barriere per dare spazio ai giovani a livello di possibilità di realizzazione personale, di affermazione del proprio talento di sfogo e canalizzazione positiva delle loro energie", spiega Magnani. Altro tassello fondamentale, il rinnovamento all’insegna della digitalizzazione (blu elettrico) "che non significa la cancellazione della cultura passata, né il rifiuto del mondo classico o delle tradizioni - evidenzia -. Proprio le nuove tecnologie, abbinate alla creatività, all’immenso patrimonio e al multiculturalismo, possono essere infatti strumento di promozione, diffusione e occasione di lavoro". Un manifesto ambizioso ma quale sarà il suo futuro?

Ilaria Vallerini