GABRIELE MASIERO
Cronaca

Pisa piange Bulgarella. Imprenditore e sportivo: "Generoso e appassionato"

“Costruttore da oltre 100 anni“, come si definiva, è morto a 79 anni. Da mesi combatteva contro una malattia, tanti i progetti portati a termine.

Andrea Bulgarella è morto all’età di 79 anni

Andrea Bulgarella è morto all’età di 79 anni

di Gabriele Masiero

Ha vinto la malattia contro la quale stava combattendo da mesi. Si è spento ieri il costruttore Andrea Bulgarella, erede di una famiglia di imprenditori da più di cento anni, come amava definirsi sul sito internet di Edilcentro, il suo gruppo. Aveva 79 anni. Originario della provincia di Trapani, da molti anni si era trasferito in Toscana, a Pisa, dove si era specializzato soprattutto nel recupero di numerosi edifici storici, prevalentemente strutture ricettive in tutta Italia, tra cui il Grand Hotel Misurina a Misurina, l’Hotel Palazzo di Livorno, le colonie marine Principi di Piemonte e Regina Elena sul litorale pisano e la Tonnara di Bonagia. Aveva avuto anche un passato come dirigente sportivo guidando il Trapani dalla serie D alla serie B, il Pisa in B e più recentemente la Lucchese in serie C, club che aveva ceduto solo nei mesi scorsi. "Piangiamo la perdita di un uomo generoso, appassionato, tenace - ha scritto la sua famiglia in una nota di commiato - e di un padre, un amico, un imprenditore che ha lasciato un segno indelebile in chi lo ha conosciuto e ha lavorato con lui".

Nel 2017, con il libro autobiografico "La partita truccata" (Rubettino), scritto insieme al giornalista Giacomo Di Girolamo, ha voluto testimoniare in prima persona le ombre che possono minacciare chi opera onestamente in territori difficili, e ha continuato a far sentire la sua voce, senza mai arrendersi. Nell’ultimo decennio ha combattuto con forza lo stigma dell’imprenditore siciliano associato ai clan mafiosi e il calvario giudiziario che lo ha accompagnato fin dal 2015 quando un’inchiesta giudiziaria lo accusò di essere il riciclatore dei soldi del boss di Cosa Nostra, Matteo Messina Denaro: da quell’inchiesta fu prosciolto tre anni dopo su richiesta di non luogo a procedere formulata dalla stessa procura.

Ma quelle accuse ormai avevano già fatto danni sporcandogli l’immagine di costruttore illuminato, protagonista con le sue aziende di recuperi immobiliari di grandissimo pregio, e costringendolo a fare i conti con un sistema creditizio che gli stava voltando le spalle: da qui l’autobiografia e altri due testi contro la malagiustizia che ha rischiato di affondare lui e le sue imprese. I suoi collaboratore più stretti lo ricordano come "imprenditore visionario, che ha dedicato tutta la sua vita al lavoro, all’innovazione nel settore edilizio e al recupero architettonico di edifici storici di grande pregio e come una figura di riferimento nel panorama imprenditoriale italiano, che ha saputo coniugare la tradizione di una storica impresa familiare, fondata dal nonno Andrea nel 1902, con una visione moderna dell’impresa, improntata sulla qualità, sul rispetto dei territori e sulla valorizzazione del patrimonio artistico e culturale del Paese".

Bulgarella è stato sempre attento anche alla solidarietà sostenendo numerosi progetti, tra cui la comunità Mondo X fondata da Padre Eligio, alla quale donò un antico baglio per ospitare giovani in difficoltà.