Piombino ha bisogno di investimenti

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Riccardo

Gelichi*

Una trattativa può trovare un giusto accordo fino a quando questa resta aperta, dal momento che si chiude, dopo, difficilmente la controparte potrà far pesare le proprie posizioni.

Questo, ad esempio, sta accadendo al gasdotto trans adriatico detto Tap in Puglia. A Piombino non ci risulta ci sia nemmeno un tavolo di trattativa, i lavori di Snam procedono spediti e con il ricorso al Tar da arte del Comune di Piombino, la questione pare allungarsi. Come si dice in Toscana, rischiamo di trovarci: “ becchi e bastonati”.

Questo territorio in realtà, bisogna dirlo chiaramente, ha bisogno di milioni e milioni di euro per ripartire, dal rilancio degli asset industriali, le bonifiche, la rigenerazione urbana, la sanità, il porto, le infrastrutture, la diversificazione, tutto per un concreto rilancio economico di Piombino.

Noi come lista civica AscoltaPiombino, abbiamo chiesto che nel tavolo delle trattative con il governo per il rigassificatore fosse previsto il rifacimento dell’ex Ponte di Ferro, ma la maggioranza ha rigettato la proposta. Pensiamo anche che sulla base della densità abitativa, sarebbe opportuno uno studio di fattibilità per capire se possa essere tecnicamente possibile portare la rete del gas metano nelle zone agricole non ancora servite, allacciandole alla rete. Anche sul settore sanitario potrebbero essere fatte alcune richieste. Attendiamo da tempo la casa della salute, dove i cittadini troverebbero in un unico contesto tutti i servizi socio-sanitari di base, per cui esiste un progetto che, se accelerato, potrebbe spostare risorse importanti dell’azienda in altri servizi sanitari, sempre a Piombino. Certo, bisognerebbe lavorarci sulle cose, con senso istituzionale, pensare al territorio più che ai tatticismi.

*Portavoce lista civica

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