
Piccoli Galilei alla riscossa Campioni di matematica e di fair play alle Olimpiadi
Vincitori delle Olimpiadi ma soprattutto nel comportamento. "Gli sfidanti non avevano le cuffie. E loro gliele hanno prestate rinunciando a indossarle una ciascuno". Tanto da ricevere i complimenti pubblicamente. Sono Giorgia Canale, Sofia Cappelli, Francesco Giannetti, Kendra Lee Spagnuolo, guidati dalla docente Catia Giordano della V A scuola primaria "Pascoli" dell’istituto comprensivo De Andrè, Cascina. Gli studenti sono arrivati primi a livello regionale e il 29 aprile 2023 hanno conquistato il podio con la seconda posizione alle gare nazionali di Olimpiadi di "Problem Solving" disputate all’Alma mater studiorium università di Bologna, Campus Cesena.
Felici i piccoli ma ancora poco consapevoli di questo grandissimo risultato. La scuola Pascoli ha affisso un cartellone che si vede anche dalla Tosco Romagnola. Domani, poi, grande festa proprio tra i banchi dell’istituto alla presenza del sindaco Michelangelo Betti e della preside, la professoressa Paola Ercolano. E anche in quella occasione i bimbi indosseranno le loro speciali maglie con la foto di loro stessi abbracciati, affiatati e contenti.
Una predisposizione, quella alla logica, che è stata incentivata dalla loro maestra felicissima del risultato. E a casa? Fanno i conti per tutti? "Abbiamo capito che è un fatto di predisposizione e allenamento, certo. Ma, mentre noi cerchiamo ancora carta e penna, loro hanno già risolto tutto", raccontano i genitori molto orgogliosi, "più per come si sono comportati i bambini, che hanno fatto tutto da soli con il supporto della docente, e che hanno aiutato i compagni di altre città per superare una difficoltà che per il risultato finale. Per noi avevano vinto già quando hanno prestato le cuffie perché abbiamo insegnato loro che si sostengono i compagni (in questo caso avversari, ndr) qualunque sia l’ostacolo".
Ogni gara a squadre consisteva nella risoluzione di 13 problemi; cinque problemi formulati in italiano e scelti, di volta in volta, tra l’insieme dei “Problemi ricorrenti”, sei problemi formulati in italiano e relativi a uno pseudo-linguaggio di programmazione;
un problema di comprensione di un testo in lingua italiana; un problema formulato in inglese, di argomento ogni volta diverso (almeno in linea di principio).
Gli alunni della "Pascoli" si sono confrontati con altre sedici formazioni provenienti da tutta Italia.
La scuola aveva preparato i suoi ‘concorrenti’ attraverso un percorso su quesiti e situazioni che "hanno richiesto l’attivazione del pensiero computazionale". Le menti sveglie dei cinque bambini hanno fatto il resto.
Antonia Casini