Piazza della Pera, i residenti: "Soltanto beghe tra commercianti"

Antony Mancini, presidente del comitato di San Martino: "E’ una delle poche zone in perfetto equilibrio". Intanto il Comune estende l’ordinanza anche alle zone prospicienti. Il punto della situazione.

Piazza della Pera, i residenti: "Soltanto beghe tra commercianti"

Piazza della Pera è una degli agorà più noti e popolari. (foto Del Punta. Valtriani)

"Piazza Gambacorti è una delle poche zone, se non l’unica, in perfetto equilibrio. L’ordinanza è frutto di beghe tra commercianti e non ha origine nel comitato dei residenti". Lo dice il presidente del comitato di San Martino, Antony Mancini. Ma il Comune il 17 agosto, fa una integrazione all’ordinanza del 14, e cioè l’atto si applica a tutte quelle attività che sono "prospicienti" alla stessa piazza. La parola "prospiciente" non è chiarissima. L’ordinanza sarebbe stata fatta dopo una serie continua e ripetuta di proteste dei residenti.

"Assolutamente no. Per quanto ci riguarda –dice Mancini – non abbiamo ricevuto segnalazioni e quindi neppure abbiamo contattato o premuto in qualsiasi modo per la definizione di questo atto". Sempre lo stesso rappresentante del comitato aggiunge: "L’ordinanza ci ha sorpreso. Reputiamo questa piazza in equilibrio: più generazioni si incontrano qui in totale tranquillità. Lo spazio è ancora fruibile: c’è che vive la piazza facendo giocare i bambini, c’è chi fa l’aperitivo in piedi e chi lo fa seduto. C’è posto e fruibilità per tutti e per tutte le tasche". Dal comitato, aggiungono: "Ci sono state "fisiologiche" segnalazioni all’inizio dell’estate dovute soprattutto a ragazzi Erasmus, spagnoli che si sedevano a bere alcolici portati da casa secondo una loro abitudine. Ma questo fenomeno è durato veramente poco". Quale spiegazione può essere usata per un’ordinanza "a scoppio ritardato", in piena estate (il 14 agosto) con le serrande per la maggior parte chiuse? "Secondo noi sta andando in scena l’italietta – dice Mancini -, il provincialismo, il corporativismo, le beghe tra commercianti ossia tra quelli che offrono servizi accessibili a tutti e quelli che fanno selezione in base al prezzo. E la piazza ha, aveva queste due anime che fino a qualche tempo fa, stavano bene assieme. Ora non più. C’è chi vuole il dehors, vuole più spazio per mettere a sedere i clienti ed a questi commercianti, danno noia e fastidio gli studenti che si siedono in piazza, sulle panchine pubbliche o stanno in piedi bevendo ciò che si possono permettere coi loro pochi soldi". Si dichiara però che c’è un problema di sicurezza e decoro. "Ripeto che sono stati episodi sporadici all’inizio dell’estate e sono durati poco. Per il decoro… Non si può resistere al male con altro male come diceva Tolstoj. Qui, oltrettutto non c’è alcun male...".

Carlo Venturini