"Patenti irregolari", Logli senior assolto

I rinnovi erano stati eseguiti nell’autoscuola "Futura" di cui Valdemaro è contitolare. Il giudice: "Non ha commesso il fatto"

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Rinnovi di patente eseguiti nell’autoscuola "Futura" con certificati che sarebbero stati "non regolari". Antonio, il figlio, accusato di falso ideologico in concorso con un medico, aveva patteggiato un anno a settembre 2019 per chiudere la vicenda, visto che è già in carcere per la condanna definitiva a 20 anni per aver ucciso la moglie e averne distrutto il corpo. Era rimasto a processo il padre Valdemaro, 88. Solo perché contitolare (insieme alla nuora Roberta) e amministratore dell’attività familiare attigua alla loro casa. Ieri, la sentenza: Logli senior è stato assolto dalla giudice Giovannelli, pm onorario Saviozzi "per non aver commesso il fatto".

Mentre i giudici genovesi scioglievano la riserva sulla richiesta di revisione del processo per l’uccisione di Roberta all’ex impiegato comunale sangiulianese, Antonio, definendola ’inammissibile’, quello pisano stabiliva l’estraneità del babbo all’altra vicenda sull’attività familiare. Risale a tre anni fa, ormai, la conclusione per Antonio sui fatti contestati che riguardano l’impresa familiare davanti al giudice Giulio Cesare Cipolletta, pm Giancarlo Dominijanni. Per l’uomo, per questo caso trattato in Tribunale a Pisa, non c’è stata la sospensione condizionale della pena proprio perché ne stava già scontando una definitiva. Tre-quattro gli episodi contestati che riguardavano rinnovi di patente nei confronti di clienti dell’autoscuola dei Logli. Per la Procura, le visite non sarebbero state complete e i certificati, quindi, non compilati secondo le regole. Valdemaro era stato rinviato a giudizio in quanto contitolare (con Roberta) dell’autoscuola, dove era stata la polizia stradale che aveva sequestrato alcune pratiche redatte tra il 2014 e il 2016, quando l’imprenditrice di Gello era già scomparsa da tempo.

L’imputato, che non era presente in aula, è stato difeso dagli avvocati Niccolò Censi e Roberto Cavani.

L’88enne si è espresso più volte, negli ultimi anni, sulla fine della nuora sostenendo, come il resto della famiglia, la tesi dell’allontanamento volontario. E ha sperato a lungo nella revisione del processo principale a carico del figlio, l’istanza - basata su nuove testimonianze e alcuni scritti di Roberta nei quali la donna avrebbe espresso la sua intenzione di andarsene - è stata respinta. Il team difensivo di Antonio ha già annunciato ricorso in Cassazione per ridiscutere la richiesta, dato che l’udienza è stata aperta alle Parti civili.

Antonia Casini