
di Ilenia Pistolesi
Lo spostamento dell’ala oncologica in medicina generale accende subito una miccia esplosiva, tanto che l’associazione ‘Difendiamo l’ospedale’ si affretta a lanciare allarmi. "Un altro brutto taglio per l’ospedale di Volterra si sta prefigurando, nel silenzio della politica e dell’amministrazione comunale – scrive l’associazione - Pare ormai accertato il trasferimento del reparto di oncologia in quello di medicina generale. Una scelta inqualificabile, che si commenta da sola".
Il motivo è da ricercarsi nei cantieri per la riorganizzazione dell’ospedale: intanto l’oncologia è stata traferita per un motivo ovvio, poiché il padiglione nel quale si trova (parliamo del blocco che ospita la chirurgia) in questi giorni è oggetto dei lavori che andranno a ridisegnare la geografia sanitaria del Santa Maria Maddalena. Ed i pazienti sottoposti a cure oncologiche, è lapalissiano, non possono sostare in un luogo dove si stanno svolgendo lavori edili. Per l’oncologia, bolle in pentola la realizzazione di un day hospital nuovo di zecca. Dunque, come annunciato dalla Asl alla fine di aprile, sono scattati i lavori che porteranno alla realizzazione di 20 posti letto di cure intermedie nel padiglione Biffi insieme a sei posti letto di medicina per le cosiddette ‘dimissioni difficili’, allo spostamento della medicina e di Utic nell’attuale chirurgia, ad una degenza chirurgica multidisciplinare in contiguità con le sale operatorie, a quattro posti di osservazione breve al pronto soccorso.
Il nuovo piano organizzativo è impresso in una delibera appena pubblicata dalla Asl Nord Ovest, ed ecco come si presenterà il blocco centrale del Santa Maria Maddalena: al primo piano troviamo palestra, uffici e degenza Inail, al piano terra ambulatori cardiologici, ginecologici e pediatrici, la saletta ‘Ivg’, l’ambulatorio per il laser ginecologico, la radiodiagnostica e la medicina con Utic, che contano 24 posti letto. Al piano ‘meno 1’ il pronto soccorso, l’osservazione breve, l’endoscopia, la pre ospedalizzazione, il blocco operatorio, l’ambulatorio chirurgico, la sala gessi e la degenza chirurgica per 20 posti letto. Al piano ‘meno 3’, la dialisi, il day hospital oncologico, Acot, le cure intermedie ed i posti di medicina per le ‘dimissioni difficili’.
Per la Asl, “l’obiettivo è migliorare l’efficienza collegata all’organizzazione deiflussi dei pazienti e alla logistica necessaria per l’erogazione delle attività sanitarie, oltre a ricavare spazi per l’apertura di moduli di cure intermedie”.