Malata oncologica e non vaccinata: "Intervento all’utero? Prima faccia il vaccino"

Paziente oncologica non vaccinata denuncia alla trasmissione "Fuori dal coro" quello che le è accaduto al Santa Chiara. L’Aoup chiede scusa

Pazienti non vaccinati e ’rifiutati’ dall’ospedale: l’Aoup chiarisce e si scusa

Pazienti non vaccinati e ’rifiutati’ dall’ospedale: l’Aoup chiarisce e si scusa

Pisa, 27 gennaio 2022 - Malati non vaccinati ‘rifiutati’ dagli ospedali, come se fossero di serie B. Denunce di simili casi, non molti invero, sono aumentate in tutta Italia e sono l’esito, sembrerebbe, della assoluta confusione su applicazione e interpretazione delle regole sul Green Pass.

Tra i pochi luoghi rimasti ad accesso libero per chi non è vaccinato ci sono difatti proprio gli ospedali che devono assicurare eguali cure a tutti e in senso assoluto. A Pisa è stato il caso, raccontato martedì dalla trasmissione di Rete 4 Fuori dal coro, di una donna della Spezia, fra l’altro malata oncologica, che si era rivolta alla Ginecologia del Santa Chiara per l’asportazione di polipi all’utero in seguito a perdite e durature emorragie.

Il servizio mostra una prima telefonata nella quale alla donna viene chiesto se sia no vax e che occorre il Green Pass; incredula di fronte a questa disposizione, chiede di parlare con il primario che - si sente nello spezzone di telefonata registrata trasmessa - le dice: "Siccome le regole valgono per tutti, valgano anche per lei; tutte le altre persone si sono vaccinate senza problema".

Il marito interviene e minaccia di presentarsi in ospedale con i carabinieri; alla fine la donna viene convocata per fissare l’intervento. In questa telefonata, una dottoressa le raccomanda di "venire 48 ore prima e munita di green pass". Quando la signora spiega di non essere vaccinata e le chiede se vada bene anche un tampone molecolare, le viene risposto che non può fare l’intervento perché "ci vuole la vaccinazione per accedere alle strutture sanitarie; non solo qui – specifica -, in tutta Italia".

La donna chiede quindi se, in una situazione di emergenza, sarebbe comunque curata; la dottoressa allora le spiega che "sì; ma la trattano come paziente Covid, signora! La mettono con i pazienti Covid". Tutto molto strano per la donna che, segnalato il caso a Fuori dal Coro, assieme all’inviata Raffaella Regoli incontra Pietro Bottone, primario di Ginecologia, per chiedere chiarimenti. Sull’episodio è intervenuta ieri l’Azienda Ospedaliera che, in una nota di scuse ha anche spiegato che "il caso è ascrivibile a un disguido di comunicazione e a un fraintendimento delle nuove disposizioni sul Green pass rafforzato da parte della dottoressa che ha risposto al telefono".

L’Aoup precisa che "sono state fornite informazioni sbagliate" e che "non è mai stato in discussione il diritto all’assistenza sanitaria, indipendentemente dallo stato vaccinale dei pazienti". "Le restrizioni relative all’ingresso nelle strutture sanitarie – prosegue l’Ospedale - hanno riguardato sempre e solo visitatori e accompagnatori, mai i pazienti". Sulla questione della destinazione ‘a prescindere’ dei non vaccinati nei reparti Covid, l’Azienda specifica che, "come avviene per chiunque sia candidato a un intervento chirurgico, si è assegnati al percorso Covid o no-Covid a seconda dell’esito del tampone".

"L’Aoup – conclude la nota - si scusa per il disguido e ribadisce che la paziente, la cui patologia non rientra in classe A, era già stata inserita nel percorso degli interventi programmati e verrà operata come tutti i pazienti, vaccinati o meno".