"Le ordinanze contro la malamovida emesse in questi anni dal sindaco non solo si sono rivelate inefficaci e dannose, ma hanno anche reso la città più spenta, più povera di iniziative, meno attrattiva per gli studenti e con pesanti ricadute negative di incassi per le attività commerciali, tra chiusure anticipate a orari assurdi e limitazioni di vendita puramente ideologiche". Lo affermano i consiglieri comunali di La città delle persone Paolo Martinelli, Gianluca Gionfriddo ed Emilia Lacroce presentando una mozione che chiede di "riattivare il protocollo Anci ‘Notte di qualità’ per prevenire gli eccessi ed educare i più giovani a un divertimento sano e consapevole, attivare una collaborazione coi commercianti locali per prevenire l’abbandono di lattine e bottiglie e limitare l’abuso di alcol inserendo elementi premianti per chi accompagna alla consumazione proposte culturali, offrire gratuitamente alcuni spazi comunali ad associazioni studentesche e realtà culturali cittadine, co-programmare con le organizzazioni di promozione della cultura e le associazioni studentesche iniziative per il coinvolgimento attivo degli studenti nella vita della città, monitorare regolarmente l’efficacia e la sostenibilità delle misure introdotte".
Ma la tesi di Martinelli e soci viene bocciata dai residenti del centro storico: "Proposte surreali e fuori dal tempo - sbotta GIuseppe Di Vetta del comitato Vendesi Vettovaglie - e non si confrontano minimamente con la realtà delle cose, che è molto diversa da quella che raccontano i consiglieri de La città delle persone. Sembra che negli ultimi anni, da prima dell’emergenza Covid, non sia accaduto nulla. Ma è accaduto moltissimo. È accaduto che per molti anni, da ben prima dell’emergenza Covid, i cittadini residenti nel centro storico hanno sofferto una progressiva riduzione della qualità della loro vita e un generale impoverimento, come il deprezzamento delle loro abitazioni, a causa della malamovida e di quella che è definita la ‘città viva’. Inquinamento acustico, sottrazione del sonno, insicurezza diffusa, degrado, criminalità sotto le proprie abitazioni". Secondo Di Vetta ciò che l’ex candidato sindaco del centrosinistra, Paolo Martinelli, e i consiglieri Gionfriddo e Lacroce, "trascurano incredibilmente di considerare come l’obiettivo perseguito da queste ordinanze sia ristabilire solo le condizioni minime di vivibilità, che negli anni passati sono state del tutto perse: proporre di superarle significa tornare indietro di anni e riportare la situazione a un centro storico abbandonato a se stesso".
"Qualsiasi proposta concreta – concludono i residenti del centro storico – dovrebbe prendere le mosse, dall’obiettivo di mantenere le minime regole e condizioni per vivere e proporre soluzioni serie per garantire nel tempo ed è paradossale, peraltro, che tutto ciò si sostenga richiamando i minori incassi degli esercenti commerciali, perché se ci si riferisce agli incassi di un tempo, quando era tutto consentito, dobbiamo solo sperare che non tornino, perché quegli incassi sono stati fatti a detrimento della salute e qualità della vita di chi abitava il centro storico e di coloro che si sono dati alla fuga, ormai stremati".
Gab. Mas.